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La Festa del Lavoro

Mattarella: «Il lavoro sia rimozione delle disuguaglianze. Dobbiamo affrontare la crisi economica, il domani ci aspetta»

«C’è motivo di fiducia. In questo 2022, contro ogni scetticismo, un segno positivo per la nostra economia e alla portata, malgrado le difficoltà». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando al Quirinale in occasione della festa del lavoro. «La pandemia ha sconvolto questi ultimi due anni. Ha portato morte, sofferenza, paure. E ci ha fatto scoprire i valori della solidarietà, della responsabilità, anche delle istituzioni a servizio del bene comune. Abbiamo dimostrato di saper affrontare la crisi. Analoga risolutezza occorre avere oggi di fronte al brusco stop alla ripresa economica indotto dall'aggressione della Russia. Scoraggiarci - ha continuato Mattarella - per le prove che i tornanti della storia propongono sui diversi fronti, interno, dell'Unione Europea, internazionale, è atteggiamento vacuo. Sterile».

 

IL CANTIERE ITALIA. «Una unità consapevole tra le forze sociali deve consentire al "Cantiere Italia" di realizzare gli obiettivi del PNRR, con un capitolo di relazioni sociali all'altezza di tempi moderni. Non è tempo di slogan. Non sono consentite pause nell'impegno: è indispensabile un dialogo consapevole e fruttuoso», ha aggiunto Mattarella.

 

AGIRE SULL'INFLAZIONE. «La "Fabbrica" del Paese deve saper tenere insieme funzione sociale dell'impresa, innovazione e produttività, crescita dell'economia e occupazione, dignità del lavoro. Ci ha soccorso in questi anni la svolta che abbiamo concorso a realizzare nella Ue, che ha scelto di adottare politiche espansive come mai in passato. Ne è emersa l'idea di un'Europa sempre più credibile nel rappresentare l'ambito necessario della nostra rinnovata partecipazione alla dimensione globale e la chiave del nostro futuro. Perché il domani non aspetta» ha detto ancora il presidente al Quirinale. «Sappiamo che sul terreno della condizione economica e sociale non mancano sfide come l'inflazione, indotta anzitutto dai rincari dell'energia e delle materie prime. Non possiamo permetterci di sbagliare: i due terzi della domanda dipendono in Italia dai consumi delle famiglie. A loro dobbiamo guardare», ha detto Mattarella.

 

LAVORO, NON LASCIARE INDIETRO NESSUNO.  «Non lasciare indietro nessuno, costruire, con i nuovi lavori, anche un welfare rinnovato, sempre più vicino alla persona, al bisogno di sostegno, cura e assistenza. Procedere con decisione sulla strada degli investimenti nella formazione, nella scuola, nella ricerca, nella cultura. Alla Repubblica serve il lavoro di tutte e di tutti. Di donne, di giovani, di ogni parte d’Italia. Ognuno deve fare la propria parte per allargare la base del lavoro: le istituzioni anzitutto, ma con loro le grandi aziende, le piccole e medie imprese, i sindacati, il Terzo settore, i professionisti, la vasta e plurale realtà del lavoro dipendente e di quello autonomo».

 

LA SICUREZZA SUL LAVORO. Parlando in occasione della festa del lavoro, Mattarella non ha dimenticato, in primis, la sicurezza sul lavoro e «l'integrità della persona e dei lavoratori è parte essenziale del nostro patto costituzionale e vorremmo che intorno a questa necessità si mobilitasse il fronte più ampio, un patto di alleanza tra istituzioni, società civile, forze sociali ed economiche, per sottolineare con forza l'impegno a combattere un flagello che sconvolge la vita di troppe famiglie, rappresenta una umiliazione per il mondo delle imprese e una sconfitta per chi, producendo beni e servizi, vede la propria attività sfigurata da queste morti». 

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