In 59 secondi tutto venne giù. Intorno non c'erano più case ed edifici, ma solo polvere e devastazione. Era la sera del 6 maggio 1976: alle 21 una scossa di terremoto di magnitudo 6.5 fece tremare il Friuli provocando ingenti danni e crolli. Circa mille i morti, 3mila i feriti, 80mila gli sfollati. Un 'Orcolat' (Orco), come lo definisce in dialetto la gente del posto, che 45 anni fa mise in ginocchio parte della regione.
È ricordato come il quinto peggior evento sismico che abbiano colpito l'Italia nel '900 e venne avvertito in quasi tutta l'Italia centro-settentrionale, fino oltre Roma. La zona maggiormente colpita fu la media valle del Fiume Tagliamento, ma i paesi interessati dai danni furono numerosissimi.
Sfogliando il Giornale di Vicenza di quei giorni viene la pelle d'oca. Di fronte alle notizie, alle cronache e alle foto della tragedia, ma anche nel rileggere, giorno dopo giorno, la splendida gara di solidarietà che coinvolse tutti i vicentini, e non solo quelli di origine friulana. Migliaia di vicentini si mobilitarono per dare aiuto nelle città devastate o per raccogliere soldi, vestiti, alimenti, con le imprese e gli alpini in prima linea. La mobilitazione fu generale, totale, spontanea. I lettori intasarono il centralino della redazione chiedendo il numero di conto corrente per le offerte. Molti cominciarono a inviare buste contenenti denaro. Tutti misero mano al portafogli a seconda delle proprie disponibilità. Studenti di tante scuole superiori si presentarono negli uffici prefettizi dichiarandosi pronti a partire.
Moltissimi oggi i ricordi degli utenti sui social. Su Twitter l'hastag terremoto è rapidamente salito in testa ai trend. «Chiunque fosse in grado di comprendere non può dimenticare il #terremoto del #Friuli: da me nell'alto Piemonte il lampadario oscillò, la poltrona di mio padre si mosse e la terra tremò sotto i nostri piedi. Sensazione terribile e spaventosa come il subitaneo pensiero alla tragedia», si legge in un post. «Il Friuli ringrazia e non dimentica. Oggi, 6 maggio, a 45 anni dal nostro catastrofico terremoto. E che il modello di ripresa friulano sia da buon esempio per il nostro attuale rilancio» scrive un altro utente. Mentre in un altro messaggio si legge: «Avevo 4 anni ma ricordo tutto con chiarezza, dall'afa di quella giornata alla gente che correva in strada. Rimboccandosi le maniche il #Friuli ce l'ha fatta diventando un esempio».