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Lotta al Covid

Green pass solo dopo 2 dosi, obbligatorio per eventi e stadi: anche l’Italia pensa alla stretta

Green pass, Draghi firma il Dpcm
Green pass, Draghi firma il Dpcm
Green pass, Draghi firma il Dpcm
Green pass, Draghi firma il Dpcm

Green pass covid obbligatorio per entrare in ristoranti, cinema o teatri, ma anche per prendere il treno o, più in generale, in tutti gli eventi o luoghi in cui sono riunite più di 50 persone. La Francia annuncia nuove misure e restrizioni contro la variante Delta del coronavirus dal 21 luglio e anche in Italia si accende il dibattito tra favorevoli e contrari. 

L'uso allargato del green pass sulla scorta del modello adottato in Francia «sarà oggetto di discussione e valutazione nei prossimi giorni». È questo - secondo quanto si apprende - il ruolino di marcia che si intende seguire. Le stesse fonti ricordano che il green pass è già utilizzato in alcuni ambiti, come matrimoni, Rsa, stadi, eventi.

 

Fare subito come ha fatto la Francia, applicando "sul serio" il Green pass, niente quarantena per chi ha ricevuto due dosi, rivedere i parametri nel giro di una o due settimane. La proposta arriva dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervistato dal Messaggero. «Pensiamo alle discoteche - esemplifica -, se concedessimo ai locali di aprire per i clienti con il Green pass, avremmo la corsa di chi ha tra i 18 e i 40 anni a vaccinarsi». Perché «il Green pass oggi è un mezzo per non tornare indietro quando i contagi saranno più elevati». I parametri: «Dovremo aumentare l'importanza del tasso di riempimento degli ospedali».

 

L'ITALIA TENTATA DAL GREEN PASS ALLA FRANCESE. Dopo Macron - che ha annunciato l'obbligo del certificato verde per accedere a ristoranti e trasporti incassando in poche ore un milione di prenotazioni sui vaccini - parte il pressing da parte di alcune Regioni, categorie e forze politiche. In tanti stanno dando seguito al parere del Commissario per l'Emergenza, Francesco Figliuolo, per il quale il sistema del green pass potrebbe dare una spinta agli indecisi del vaccino, anche se andrebbe comunque fornita l'alternativa del tampone per rispettare gli equilibri costituzionali. Vicini a questa linea sono diversi parlamentari del Pd e alcuni governatori, mentre la leader dell'opposizione, Giorgia Meloni, parla di «follia anticostituzionale» e di «idea raggelante». È la stessa posizione di Matteo Salvini, che commenta: «non scherziamo». Anche le categorie sono divise: Fipe-Confcommercio paventa pesanti penalizzazioni per i ristoratori ma per Federalberghi sarebbe un provvedimento «sacrosanto».

 

Gli argomenti si intrecciano con una valutazione complessiva che il Governo farà su altre misure in scadenza, come lo stato di emergenza che terminerebbe a fine luglio ma potrebbe subire una proroga. Nonostante il dibattito e varie ipotesi, non si attendono decisioni nelle prossime ore, ma verranno fatte valutazioni a giorni - non si può escludere un incontro con il Cts nelle prossime ore - ed è difficile che una decisione possa essere presa prima del prossimo monitoraggio di venerdì, alla luce dei dati su vaccini e contagi. Che potrebbe riservare sorprese. «Già fra 4 o 5 giorni, se osserveremo dei picchi nelle città dove ci sono stati comportamenti a rischio, vedremo se con i festeggiamenti per la vittoria agli Europei abbiamo rischiato troppo», spiega Sergio Abrignani, membro del Cts, mentre in Sardegna la variante Delta fa segnare una preoccupante diffusione soprattutto tra i giovani.

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