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Tutte le nuove regole

Covid, approvato il decreto festività: green pass ridotto, mascherine obbligatorie. Fp2 anche allo stadio e teatro

Conferenza stampa nuovo decreto

AGGIORNAMENTO ORE 19Il Consiglio dei ministri ha approvato all'unanimità il decreto legge con le nuove norme per arginare il contagio da Covid nelle festività. Lo si apprende da fonti di governo. Non passa l'idea di introdurre l'obbligo di vaccino per tutti i dipendenti della Pa.

 

 

Ecco cosa prevede il nuovo decreto:

  • Green pass valido sei mesi. Dal 1° febbraio 2022 il green pass sarà valido 6 mesi dall’ultima somministrazione del vaccino.
  • Terza dose dopo 4 mesi. Un’ordinanza del ministro della Salute riduce a 4 mesi il periodo minimo per la somministrazione del richiamo e della terza dose.
  • Green pass “rafforzato” al bar. Fino al 31 gennaio potrà entrare nei bar per la consumare al bancone soltanto chi ha il green pass “rafforzato” rilasciato a chi è guarito o vaccinato. Niente cibo in cinema, teatri e stadi.
  • Mascherine all’aperto obbligatorie. Anche nelle regioni che si trovano in zona bianca.
  • Obbligo Ffp2.  Per entrare nei cinema, teatri, stadi e sui mezzi di trasporto (treni, aerei, navi, bus e metropolitane).
  • Divieto feste all’aperto. Fino al 31 gennaio sono vietati gli eventi e le feste con assembramenti all’aperto.
  • Tampone in discoteche. Dal 28 dicembre al 31 gennaio, anche nei locali aperti al pubblico per feste, potrà entrare solo chi ha il green pass “rafforzato” ( guariti e vaccinati). Senza la terza dose si dovrà anche esibire un tampone negativo.
  • Tampone nelle Rsa. Dal 28 dicembre al 31 gennaio i visitatori delle strutture rsocio-assistenziali, sociosanitarie e hospice dovranno avere il green pass “rafforzato” (guariti e vaccinati). Senza la terza dose si dovrà anche esibire un tampone negativo.
  • Quarantena dall’estero. Resta in vigore la regola del tampone obbligatorio per chi arriva dall’estero anche se è vaccinato. Sono previsti tamponi a campione al momento dell’ingresso in Italia dall’estero. I caso di positività, si applica l’isolamento fiduciario per dieci giorni. Chi non ha a disposizione un alloggio va nel Covid hotel.
  • Nove milioni di euro per lo screening nelle scuole. Per assicurare individuazione e tracciamento dei casi positivi nelle scuole il Ministero della difesa assicura il supporto a Regioni e Province autonome nello svolgimento delle attività di somministrazione di test per la ricerca del Covid attraverso i laboratori militari.

 

AGGIORNAMENTO ORE 18.15. Si compone di 10 articoli la bozza del nuovo decreto legge in materia di misure anti Covid all'esame del Consiglio dei ministri. Il primo articolo dispone l'accorciamento del green pass da nove a sei mesi, il secondo introduce «fino al 31 gennaio 2022, l'obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, anche nei luoghi all'aperto». Il decreto contiene anche disposizioni «in materia di consumo di cibi e bevande», «di eventi di massa o di feste all'aperto», «di sale da ballo, discoteche e locali assimilati», «controlli per gli ingressi sul territorio nazionale», «proroga delle disposizioni in materia di somministrazione dei vaccini in farmacia», «disposizioni urgenti per prevenire il contagio da SARS-CoV-2 in ambito scolastico».

Anche per assistere ad una partita di calcio o ad un incontro di basket o pallavolo sarà obbligatorio indossare la mascherina Ffp2.  Fino alla fine dello stato di emergenza, si legge nel testo, per «gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso e all’aperto è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2». In stadi e palazzetti, così come in cinema e teatri, sale da concerto, locali con musica dal vivo all’aperto e al chiuso, è vietato il consumo di cibi e bevande.

Ai fini del contenimento della diffusione del Covid «gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera e di assistenza sanitaria al personale navigante (USMAF-SASN) del Ministero della salute, effettuano, mediante le risorse disponibili a legislazione vigente, anche a campione, presso gli scali aeroportuali, marittimi e terrestri, test antigenici o molecolari dei viaggiatori che fanno ingresso nel territorio nazionale».

Per «assicurare l’individuazione e il tracciamento dei casi postivi nelle scuole», il ministero della Difesa «assicura il supporto a regioni e province autonome nello svolgimento delle attività di somministrazione di test» per la ricerca del Covid e nelle operazioni di «analisi e di refertazione attraverso i laboratori militari» presenti sul territorio. La bozza del decreto in discussione in Consiglio dei ministri prevede anche una spesa di 9 milioni «per incrementare le capacità diagnostiche dei laboratori militari e garantire il corretto espletamento delle attività» per il 2022.

Per l’accesso dei visitatori alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice, sarà necessario avere la terza dose di vaccino fatta o due dosi di vaccino e un tampone antigenico rapido o molecolare. 

Inoltre il governo starebbe valutando l'ipotesi di calmierare i prezzi delle Ffp2 e la riduzione a 4 mesi dei tempi per la terza dose

Si valuta l'estensione del Green pass rafforzato a piscine, palestre, centri termali e benessere, ma anche per le sale da bingo. 

 

ORE 13 - È terminata dopo circa due ore la riunione a Palazzo Chigi della cabina di regia sul Covid presieduta dal premier Draghi. Alla riunione, con i capidelegazione governativi delle forze di maggioranza, hanno partecipato il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, e il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. La riunione del Consiglio dei ministri per il varo delle nuove misure sul Covid dovrebbe svolgersi alle 17

Le nuove misure per il contrasto al Covid dovrebbero prevedere l’obbligo di mascherina all’aperto in tutta Italia, anche in zona bianca. Secondo quanto si apprende, tra le decisioni che dovrebbe aver preso la cabina di regia ci sono anche la riduzione (dal 1° febbraio) della durata del green pass da 9 a 6 mesi e l'anticipo della terza dose di richiamo a 4 mesi dopo l’esame e l’eventuale via libera dell’Aifa. Viene poi introdotto l’obbligo di mascherine FFP2 in cinema, teatri e per eventi sportivi, nonché sui mezzi di trasporto, anche TPL.  

Per consentire il ritorno in classe in sicurezza alla fine delle vacanze di Natale potrebbe esserci uno screening straordinario degli studenti.

Il governo starebbe poi valutando l’introduzione dell’obbligo di vaccini per tutta la Pubblica amministrazione. La valutazione sarebbe ancora in corso e una decisione sarà presa anche alla luce del confronto con le Regioni..

 

ORE 9 - La variante Omicron spaventa l'Italia e il governo è pronto a nuove restrizioni anti Covid in vista del Natale. Oggi alle 9.45 la cabina di regia sulle misure per fermare i contagi, nel pomeriggio poi il consiglio dei ministri. Sul tavolo mascherina obbligatoria all’aperto in tutta Italia e Fffp nelle situazioni a maggior rischio assembramento, tamponi per i vaccinati tra seconda e terza dose, green pass più breve. E valutazione dell'estensione dell’obbligo vaccinale. 

Con 36mila casi in 24 ore, nuovo record della quarta ondata, e la variante Omicron che apre «una fase nuova» della pandemia, va presa «ogni precauzione possibile» per fermare la corsa del virus. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato ieri la nuova stretta che sarà decisa dalla cabina di regia e dal Consiglio dei ministri in programma oggi: durata del green pass ridotta a 6 mesi, booster quattro mesi dopo la seconda dose, tamponi anche ai vaccinati
per i grandi eventi, a partire dalle feste di Capodanno, ritorno allo smart working. E, soprattutto, la vaccinazione obbligatoria per altre categorie di lavoratori fino alla possibilità di estendere il super green pass in tutti i luoghi di lavoro. Proposta che, se dovesse passare, non consentirebbe ai non vaccinati di lavorare.

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Nell’incontro di fine anno con i giornalisti il premier non indica le misure nel dettaglio ma spiega quali saranno le direttrici lungo le quali si svilupperà l’azione del governo. E soprattutto chiarisce alcuni punti fermi che saranno alla base delle scelte. Le misure non toglieranno ulteriori spazi di libertà agli italiani, anzi: l’obiettivo è l’opposto. «Faremo tutto il necessario per difendere quel poco di normalità che abbiamo raggiunto» ripete più volte elencando gli spazi da preservare: nessun lockdown, neanche per i no vax, scuola sempre in presenza e una vita sociale «soddisfacente». L’altro punto è che ogni decisione sarà «guidata dai dati e solo dai dati, non dalla politica come si dice in giro». Il terzo sono i vaccini, che restano la «miglior difesa» (con due terzi dei pazienti in terapia intensiva che sono no vax) e sono stati «essenziali» per rilanciare l’economia, che crescerà oltre il 6%. Dunque immunizzarsi e fare la terza dose sono «la priorità». Per tenere tutto insieme, vista la situazione e la «tempesta» in arrivo con Omicron, come la definisce l’Oms, bisogna però agire e bisogna farlo in fretta, con un pacchetto di misure che andrà ad intervenire su una serie di ambiti.

MASCHERINE. Un punto sul quale c’è sostanziale accordo tra le forze politiche, anche perché molte regioni si sono già mosse da sole, è l’obbligo di mascherina all’aperto anche in zona bianca. Ma Draghi dice qualcosa in più: si sta ragionando di imporre l’uso della Ffp2 per tutti i luoghi chiusi, dunque nei posti di lavoro, sui mezzi pubblici ma anche in cinema, teatri e
ristoranti

GREEN PASS E BOOSTER A 4 MESI. Accordo c’è anche su una nuova riduzione della durata del green pass: varrà 6 mesi. Una decisione strettamente collegata a quella che arriverà dall’Aifa nelle prossime ore: l’anticipo del booster da 5 a 4 mesi e l’estensione della terza dose anche ai 12-18enni. Il certificato, sottolinea Draghi «è diventato un po' enfaticamente uno strumento di libertà» e, invece, bisogna fare i conti con il calo della protezione dei vaccini dopo 6 mesi.

OBBLIGO VACCINO E SMART WORKING. Il premier sembra invece escludere uno dei temi più controversi, l’obbligo di vaccino per tutti, che però «resta sullo sfondo». Ma allo stesso tempo fa capire che ci sarà l’estensione ad altre categorie «in tempi brevissimi» e che si tornerà ad un uso massiccio dello smart working. Quali siano le categorie, spiegano fonti di governo, saranno i risultati della flash survey ad indicarlo. Se la prevalenza di Omicron è sopra il 20% è probabile che l’obbligo possa scattare in tutti i luoghi di lavoro. Con percentuali inferiori, invece, potrebbe essere esteso a chi lavora a contatto con il pubblico o a tutti i dipendenti pubblici. Ma sul tavolo c’è anche un’ipotesi molto forte: estendere il super green pass a tutti i luoghi di lavoro per "recuperare" quei 2,3 milioni di italiani tra i 40 anni e l’età pensionabile che non sono vaccinati.

TAMPONE PER LE FESTE DI CAPODANNO. E Draghi conferma poi che il governo vuole intervenire anche sui tamponi. E ne spiega il motivo. «Nel green pass c’è un periodo in cui la protezione delle prime due dosi decresce rapidamente e la terza non è ancora stata fatta. E in quel periodo può essere utile fare un tampone». Dunque chi vorrà partecipare ai veglioni di capodanno o andare in discoteca dovrà fare il tampone se non ha fatto il booster. E non è escluso, neanche da Draghi, che potrà farli gratuitamente come chiedono diverse forze politiche, per non penalizzare chi ha seguito le indicazioni del governo. Ma sul tavolo del Cdm potrebbe esserci un’altra opzione: l’esclusione dei tamponi antigenici per ottenere il green pass. «C’è molta apertura, ne discuteremo domani» afferma Draghi. Si tratta in ogni caso di un tema molto problematico, perché andrebbe ad impattare su diversi ambiti e in primis sul mondo del lavoro.

ALTRE 4 REGIONI VERSO IL GIALLO. Le prossime ore saranno decisive anche per i cambi di colore: i dati sulle ospedalizzazioni dicono che a Capodanno altre regioni potrebbero aggiungersi alle 5 e alle due province autonome già in giallo. Il Piemonte ha già tutti i parametri per il cambio di fascia ma rischiano pure Lazio, Lombardia e Sicilia. E se non si arrestano i contagi, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria e Calabria a gennaio potrebbe passare in arancione, zona che scatta con un’incidenza sopra 150 casi ogni 100mila abitanti, le terapie intensive al 30% e i reparti ordinari al 40%. Per questo, ripete Draghi, va presa ogni precauzione. «Uno può sperare che le cose vadano per il meglio ma in realtà deve prepararsi al peggio. Io non sono uno scienziato, ma sono incline a prevedere il peggio e quindi ad agire in anticipo per difendere quel poco di normalità conquistata».

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