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La situazione

Governo valuta il Green pass senza scadenza per chi ha il booster. Da oggi 5 regioni in arancione

Vaccinazioni pediatriche a Legnago. In Italia già un milione di dosi inoculate ai piccoli (Diennefoto)
Vaccinazioni pediatriche a Legnago. In Italia già un milione di dosi inoculate ai piccoli (Diennefoto)
Vaccinazioni pediatriche a Legnago. In Italia già un milione di dosi inoculate ai piccoli (Diennefoto)
Vaccinazioni pediatriche a Legnago. In Italia già un milione di dosi inoculate ai piccoli (Diennefoto)

Il Governo ragiona su una proroga oltre i sei mesi della scadenza del green pass per chi ha fatto il booster. E sul tavolo ci sono anche i nodi della minore durata del certificato rispetto rispetto ai 9 mesi di altri Paesi europei e dell’obbligo di tampone per chi arriva in Italia, anche con la terza dose: dalle Regioni è arrivato un grido d’allarme per le ripercussioni sul turismo.

A sbloccare in parte la situazione potrebbe essere una raccomandazione che martedì approderà sul tavolo del Consiglio affari regionali dell’Ue: alle persone con vaccinazione completa, guarite dalla malattia o con un test negativo, non potranno essere imposti nuovi tamponi o quarantene, indipendentemente dalla situazione epidemiologica del loro Paese di origine, si legge in una bozza del documento. E la validità del pass resta di 9 mesi.

Dall’1 febbraio la durata del certificato verde diminuirà da 9 a 6 mesi (dopo che il 15 dicembre 2021 c’era stato un primo taglio da 12 a 9 mesi). Calcolando che la somministrazione del booster è partita a metà settembre, a metà marzo ci saranno i primi italiani col pass scaduto nonostante abbiano fatto tre dosi e non ci sia, al momento, alcuna indicazione riguardo ad un’eventuale quarta dose. La problematica è ben presente ai ministri interessati che stanno «valutando soluzioni». Al momento la metà della popolazione del Paese (30 milioni di persone) ha fatto il booster.

C’è ancora qualche settimana di tempo per una decisione; l’ipotesi potrebbe essere quella di eliminare la scadenza per i trivaccinati. La "tagliola" dei sei mesi impatta poi anche sugli arrivi da Paesi che hanno pass di più lunga durata (l’Ue ha stabilito 9 mesi). Il problema è stato posto in Conferenza delle Regioni dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, che ha chiesto un intervento «in tempi brevissimi» del Governo per salvare la stagione turistica invernale, assicurando la validità dei pass esteri oltre i sei mesi previsti dalle norme italiane.

Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, si è attivato in questa direzione col collega Roberto Speranza (Salute), ma al momento il nodo non è sciolto. Altro tema da dirimere è quello dell’obbligo del tampone per chi arriva dall’estero. L’ordinanza del ministero della Salute che lo prevede scade il 31 gennaio e se non verrà rinnovata nei prossimi giorni dall’1 febbraio cesserà di avere vigore. La prescrizione è valida anche per chi ha il green pass o ha ricevuto il booster. La discussione è aperta, si vedrà se prevarrà la posizione di chi chiede di far scadere l’ordinanza per dare respiro al turismo. La nuova raccomandazione Ue potrebbe indicare una via d’uscita.

Per il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, arrivati a questo punto, «è necessario un alleggerimento» e «rendere tutto quanto più semplice» per «passare dall’emergenza a un trattamento ordinario di una patologia che è entrata prepotentemente nei libri di medicina». La previsione, aggiunge, è che «stiamo raggiungendo il plateau, poi i casi caleranno». Dall’inizio della pandemia i contagiati in Italia sono vicini a quota 10 milioni, mentre sono 2,7 milioni quelli attualmente positivi. I morti (227) sono in calo rispetto ai giorni precedenti, mentre si registra un lieve incremento (+9) dei ricoverati in terapia intensiva: sono 1.685. Scende al 14,9% il tasso di positività.

Quanto ai vaccini, è stato superato il traguardo del milione di dosi a bambini tra i 5 e gli 11 anni, pari al 28% della popolazione di questa fascia d’età.

Oggi, intanto, salgono a cinque le regioni in arancione: alla Valle d’Aosta si aggiungeranno Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia, per un totale di 11,7 milioni di persone. Per i vaccinati cambierà poco. La richiesta dei governatori è comunque è sempre quella di una revisione del sistema dei colori con l’esclusione degli asintomatici dal conteggio dei ricoverati Covid, oltre ad uno snellimento generale delle procedure

. «Dobbiamo evitare che la pandemia sanitaria si trasformi in pandemia burocratica», ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, sostenendo l’esperienza dell’autotest lanciato nella propria regione per positivi asintomatici, vaccinati con terza dose. «Bisogna cercare regole e modalità - ha spiegato - per evitare di avere persone bloccate in casa per settimane. Da un lato snelliamo il sistema, sgraviamo i sanitari che possono occuparsi di quelli che hanno bisogno davvero e non blocchiamo a casa le persone che stanno bene». Martedì si farà il punto alla Conferenza delle Regioni.

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