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Italia

Genitori no vax negano test Covid al figlio di 4 anni grave: indagati per tentato omicidio. Rispondono alle accuse: «Vogliamo curarlo»

Il tampone è necessario per trasferirlo in un altro ospedale utile, secondo i medici, per salvargli la vita.

Domenica 28 maggio

Rispondono indignati alle accuse che sono state loro mosse, i due genitori no vax indagati per tentato omicidio a Milano con l'accusa di aver negato il permesso per un test Covid al figlio ricoverato con il sospetto di una grave malattia, almeno da quanto nelle prime ricostruzioni fornite. «Quello che è stato scritto non è vero», affermano. In una intervista su La Verità, i genitori spiegano che il loro rifiuto al tampone era solo perché temevano che se fosse risultato positivo al test Covid sarebbe stato isolato in qualche reparto senza le cure necessarie.

I genitori contestano la ricostruzione fatta dai media e dalle istituzioni giudiziarie: «Non è vero nulla - aggiungono - nessuno ci ha mai detto che cosa ha nostro figlio e di che cure necessita. Come potevamo saperlo, venerdì, se gli avevano fatto solo gli esami del sangue?». Raccontano che al Buzzi di Milano (dove non ci hanno chiesto il tampone per il ricovero, perché dipende dalle singole direzioni sanitarie) hanno detto loro che c'era qualcosa di sospetto e che sarebbe stato meglio trasferirlo al San Gerardo di Monza dove c'è un ottimo reparto di Ematologia, dove invece lo richiedevano.

«Vogliamo solo curarlo, non nuocere alla sua salute - sottolinea il padre - Come si può solo ipotizzare una simile atrocità?». Ora i genitori e il loro legale attendono la decisione del Gip di Milano sulla convalida del provvedimento del pm intervenuto su richiesta dei medici. «Nostro figlio intanto non sta facendo terapie, è ancora in attesa di una diagnosi».

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Sabato 27 maggio

I genitori no-vax di un bambino di 4 anni, ricoverato per una forma fulminante di tumore si sono opposti al test per il Covid necessario per spostarlo in un altro ospedale - il solo che può tentare un tipo di terapia per salvarlo - e sono stati indagati per tentato omicidio. Lo riporta oggi il Corriere della Sera.

Il tampone si sarebbe reso necessario, secondo quanto riportato, proprio per permettere lo spostamento del piccolo in un'altra struttura, utile, per i medici, a salvargli la vita. I pm hanno quindi autorizzato il prelievo forzoso di campioni biologici che si applica in caso di indagini "forzando" la norma e aprendo un fascicolo, appunto, a carico dei genitori  con l'ipotesi di tentato omicidio.

L'ospedale ricevente, che si trova fuori Milano, non poteva sorvolare sul test per il Covid «avendo in corsia molti bambini che hanno basse o nulle difese immunitarie».

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