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Si riprende lunedì

Draghi, primo round verso una squadra di governo. Crimi: «Il M5S ci sarà con lealtà». L'apertura di Salvini

Chi è Mario Draghi

LA GIORNATA DI SABATO 6 FEBBRAIO

Ore 14 - Si è concluso il primo giro della tre giorni di consulti e il round dell'ex presidente della Bce, Mario Draghi, è servito a far andare a posto i primi pezzi del puzzle. Stamattina, il premier incaricato ha visto la Lega e il M5s. La prossima settimana l'ex banchiere centrale porterà di nuovo tutti a un tavolo: ci sarà un secondo giro di consultazioni nella giornata di lunedì e già nelle prossime ore potrebbero essere ascoltate le parti sociali. Poi si passerà alle proposte e lì Draghi conta di fugare i dubbi residui, che riguardano il perimetro della maggioranza ma anche l'identikit della squadra di governo. 

 

«Abbiamo ribadito il concetto che quando e se si formerà un nuovo governo noi ci saremo sempre con lealtà», lo dice il capo politico M5S Vito Crimi dopo le consultazioni con il premier incaricato. Il nuovo governo deve avere «un'ambizione solidale, ambientalista, europeista. E partendo da quello che è stato già realizzato e abbiamo ribadito la nostra volontà che non siano indebolite misure come il reddito di cittadinanza».

 

 

«Noi non poniamo condizioni. Altri lo fanno, noi nessuna condizione né su persone né sulle idee. Il bene del paese deve superare interesse personale e partitico». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini al termine dell'incontro con Draghi. «Nessuna tassa, semmai una pace fiscale per aiutare i cittadini. Molto tempo lo abbiamo impiegato sullo sviluppo e crescita». «Noi siamo a disposizione, siamo la prima forza politica del paese, siamo una forza che dove governa lo fa con ottimi risultati a differenza di altri crediamo non si può andare avanti a colpi di no».

 

 

 

LA GIORNATA DI VENERDÌ

Ore 21 - È terminato il secondo giorno di consultazioni fra il presidente del consiglio incaricato, Mario Draghi, e i rappresentanti dei partiti. L'ultima delegazione ad essere stata ricevuta a Montecitorio è quella di Forza Italia. Domattina, con Lega e Movimento cinque stelle, si chiuderà il primo giro di consultazioni. Con ogni probabilità Draghi ne farà un secondo per definire le linee del programma.

 

Antonio Tajani, a conclusione del colloquio tra la delegazione di Forza Italia e Udc e il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi, ha sottolineato «la naturale disponibilità di Forza Italia a fare la sua parte, pronta a dare un contributo di idee e di programmi. Abbiamo consegnato due dossier: uno per accedere ai fondi del Recovery e uno al piano vaccinale, elaborati negli scorsi giorni dai nostri esperti. Oltre
a questo abbiamo approfondito diversi aspetti programmatici sul
quale Forza Italia si attende dal nuovo governo risposte adeguate».

 

Ore 17.30 - È iniziato l'ultimo incontro della giornata, per le consultazioni del presidente del consiglio incaricato, Mario Draghi, con i rappresentanti dei gruppi politici. Al momento è in corso l'incontro con Forza Italia. Nella delegazione, che è quella di Fi-Udc.

«Nell'ambito della fiducia che confermiamo, abbiamo espresso al professor Draghi le nostre preoccupazioni e le nostre proposte». Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti dopo le consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi. «Le preoccupazioni sono forti, per le disuguaglianze, la crescita del Paese. Non dobbiamo cedere alle tentazioni di disfattismo, particolarismo, egoismo, occorre suscitare una proposta italiana, che dia fiducia alle persone. Siamo qui perché per raggiungere questo obiettivo bisogna realizzare un nuovo modello di sviluppo rispetto a quello precedente la pandemia che non riusciva a creare giustizia, benessere, crescita»  dice il segretario del Pd.  

 

 

Ore 16.56 - Nell'ambito delle consultazioni, il presidente del consiglio incaricato Mario Draghi sta incontrando a Montecitorio la delegazione del Pd, di cui fanno parte il segretario Nicola Zingaretti, il vicesegretario Andrea Orlando e i capigruppo di Camera, Graziano Delrio, e Senato, Andrea Marcucci. Nel tardo pomeriggio, alle 17.30, tocca a Forza Italia con Silvo Berlusconi che non guiderà la delegazione azzurra. Lo ha comunicato lui stesso al professor  Draghi, anticipandogli la posizione di Forza Italia che gli sarà illustrata dalla delegazione composta dal vicepresidente Tajani e dalle capigruppo Bernini e Gelmini. 

 

 

Ore 16.46 - «Abbiamo ribadito a Draghi che FdI non voterà la fiducia al suo governo, una scelta che non ha a che fare con un pregiudizio nei suoi confronti. ma l'Italia non è democrazia di Serie B». Così il Presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. «FdI non andrà mai al governo con Pd, M5s e Renzi. Confermiamo questa convinzione, ma siamo pronti a dare una mano all'Italia come forza politica responsabile e patriottica». 

 

 

Ore 14.00 - Alla Camera il primo colloquio è stato con i rappresentanti del gruppo per le Autonomie del Senato. Le Autonomie dicono sì al governo Draghi. «Auspichiamo un governo politico. La formula "Ursula" sarebbe perfetta. Con i governi tecnici non abbiamo avuto buone esperienze per i nostri piccoli territori». Lo dice Julia Unterberger di Per le Autonomie al termine della consultazione con Mario Draghi. «Penso che come convinti europeisti non possiamo che dire sì a un governo Draghi», ha concluso.

 

Ore 13.30 - «Grazie a Mario Draghi - ha detto il leader di Iv Matteo Renzi al termine delle consultazioni -: averlo individuato come interlocutore per formare un nuovo governo ha portato immediatamente una ventata di credibilità e fiducia nel Paese. È una polizza assicurativa per i nostri figli e nipoti: nessuno può negarlo. Siamo nel periodo storico in cui l'Italia avrà più soldi da spendere nella storia, e questo ci porta a dire che chi meglio di Draghi può gestire questo passaggio». «Sosterremo il governo Draghi indipendentemente da quanti ministri tecnici e politici ci saranno».

«La base parlamentare deve essere coesa e deve avere un minimo di omogeneità. È difficile tenere insieme forze che hanno difeso le scelte del governo con chi a settimane alterne era per chiudere o aprire e lisciava il pelo al negazionismo. Non firmeremo mai il programma di un governo in cui ci sia la flat tax». Lo afferma Federico Fornaro di Leu al termine della consultazione con il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi.  «Proprio perchè i temi sono fondamentali, questa maggioranza è incompatibile con la presenza di forze come la Lega e le forze sovraniste della destra. Con Draghi siamo stati molto chiari», ha concluso.

 

 

Ore 12 - Oggi il secondo giorno di consultazioni. Mario Draghi è arrivato a Montecitorio poco dopo le 10. È iniziato alla Camera l'incontro fra il presidente del Consiglio incaricato e i rappresentanti del gruppo per le Autonomie del Senato.

A Roma è arrivato Davide Casaleggio: «Ho incontrato diversi parlamentari e ministri qui a Roma - ha detto il presidente dell'associazione Rousseau e figlio del fondatore del Movimento - . Qualunque sarà lo scenario politico possibile c'è ampio consenso sul fatto che l'unico modo per avere una coesione del Movimento 5 stelle sarà quello di chiedere agli iscritti su Rousseau». Sarebbe in arrivo nella Capitale anche Beppe Grillo

 

Ecco il calendario delle consultazioni:

ore 11-11.30 Gruppo Per le autonomie (SVP - PATT, UV) del Senato

ore 11.45-12.30 Gruppo Liberi e Uguali della Camera e componente Liberi e Uguali del Gruppo Misto del Senato

ore 12.45-13.45 Gruppi Italia Viva della Camera e Italia Viva-PSI del Senato

ore 15-16 Gruppi Fratelli d’Italia della Camera e del Senato

ore 16.15-17.15 Gruppi Partito Democratico della Camera e del Senato

ore 17.30-18.30 Gruppi Forza Italia - Berlusconi Presidente della Camera e Forza Italia- Berlusconi Presidente - UDC del Senato

 

 

LA GIORNATA DI GIOVEDÌ

Ore 19 - Si è conclusa la prima giornata di consultazioni del presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi. La tre giorni di consultazioni con le forze politiche terminerà sabato 6 febbraio in tarda mattinata con la Lega e M5S.

 

 

Ore 18.30 - «Siamo disponibili a partecipare a questa esperienza di governo». Lo ha dichiarato Riccardo Merlo, rappresentante del gruppo Europeisti-Maie-Centro democratico del Senato, al termine delle consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi. «Il governo Draghi deve essere politico e per noi sono state incoraggianti le parole che ha detto oggi Conte».

Luigi Di Maio ha invitato i parlamentari cinquestelle a mostrare maturità: «Abbiamo il dovere di ascoltare Draghi», ha detto il ministro degli Esteri uscente, e «di assumere poi una posizione sulla base di quello che i parlamentari decideranno».

 

«Io auspico - ha detto Giovanni Toti, leader di Cambiamo! - che il
Governo Draghi possa partire con la base parlamentare più
vasta e plurale possibile. Mi auguro che il centrodestra
appoggi Draghi e che Draghi ponga le condizioni perchè
questo avvenga. Tutti devono partecipare». 

«Il percorso che Draghi ha intrapreso è corretto anche per il merito, in questa prima fase un ascolto e una presentazione da parte sua e un secondo giro con cui si entrerà nel merito e sarà lui a porre questioni e la sintesi del programma, per riconfrontarci». Lo ha detto Mario Lupi, in rappresentanza delle componenti Idea, Noi con l’Italia, Usei, Cambiamo, Alleanza di centro, dopo le consultazioni con il presidente del consiglio incaricato.

 

 

Ore 18  -  «Io credo ci siano le condizioni per costruire e portare a compimento questa sfida che il Presidente della Repubblica e ora il professor Draghi stanno tentando. Voglio dire al Paese che il Pd come sempre farà la sua parte». Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, alla direzione del Partito Democratico.

 

«Esprimiamo la nostra soddisfazione per aver trovato un presidente
incaricato molto attento, molto propenso ad ascoltare e anche molto informato sulle questioni territoriali che ci interessano da sempre». Così Manfred Schullian, presidente della componente del gruppo Misto della Camera Minoranze linguistiche.

 

Forza Italia e Silvio Berlusconi non hanno mai nascosto l'apprezzamento per Draghi. Andiamo alle consultazioni a sentire Mario Draghi. Una personalità di altissimo profilo», ha detto il leader di FI al termine del vertice di centrodestra. «Se siamo arrivati fino a qui e perché siamo rimasti uniti». Una posizione che sembra essere venuta meno nel frattempo: all'apertura di Forza Italia si contrappone un netto no di Fratelli di Italia, che potrebbe evolversi solo in astensionismo Sicuramente Berlusconi sarà presente alle consultazioni, come ha fatto sapere, Antonio Tajani. 

 

 

Ore 16.45 -  «Diamo un appoggio convinto al generoso tentativo di Draghi». Lo ha detto la senatrice di Più Europa Emma Bonino, parlando a Montecitorio dopo le consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi. «Draghi da presidente della Bce ha fatto scelte politiche, nella difesa dell’Euro. Il suo sarà un governo totalmente politico. Poi starà a lui decidere il profilo dei ministri che vorrà chiamare», ha aggiunto.

«Non sono io l’ostacolo, i sabotatori vanno cercati altrove. Mi auguro un solido governo politico» ha detto il premier uscente, Giuseppe Conte, che guarda al M5s e si dice pronto a tenere unita l’alleanza con Pd e Leu.

 

Ore 15.30 - Cominciano oggi alle 15.30 le consultazioni del premier incaricato Mario Draghi con le forze politiche e si concluderanno sabato in tarda mattinata. Si parte con i partiti piccoli, da Azione e +Europa a Maie, Cd, Europeisti-Maie, Misto Camera, Nci, Cambiamo.

Nel frattempo, si apprende che il centrodestra andrà diviso alle consultazioni con il presidente incaricato Mario Draghi. Lo conferma Matteo Salvini, prima della segreteria della Lega, spiegando che «è meglio che ognuno dica liberamente quello che ha in testa. Draghi dovrà scegliere tra Grillo e la Lega».

Il Quirinale segue con attenzione, seppur a debita distanza, l’evoluzione della situazione politica dopo l’incarico a Mario Draghi.
Il presidente Sergio Mattarella ovviamente osserva il dispiegarsi delle diverse dichiarazioni che si susseguono da tutte le forze politiche. In queste ore al Colle si registra un moderato ottimismo sulla possibilità di una soluzione della crisi.

 

Ecco il calendario delle consultazioni:

Ore 15.30-16 Azione - + Europa - Radicali italiani (Componente Gruppo Misto Camera) + Europa - Azione (Componente Gruppo Misto Senato)

Ore 16-16.30 MAIE - Movimento associativo italiani all’estero - PSI (Componente Gruppo Misto Camera)

Ore 16.30-17 Centro Democratico - Italiani in Europa (Componente Gruppo Misto Camera)

 

Ore 9 - Nel pomeriggio di oggi, giovedì 4 febbraio, al via alla Camera le consultazioni del presidente incaricato Mario Draghi. Potrebbero durare un paio di giorni e in seguito Draghi potrebbe avere contatti con le forze sociali ad un tavolo di concertazione, una volta formato il governo. Per l’ex presidente Bce un programma dettato dalle emergenze del Paese, la sfida è il rilancio dell’economia e l’uscita dalla pandemia. Dal Quirinale carta bianca per la formazione del governo. Avrebbe in mente un esecutivo di tecnici di alto profilo, ma è fortissimo il pressing dei partiti della ex maggioranza per un CdM tecnico-politico, sul modello Ciampi. Sarà comunque l’ex governatore a valutare quale la formula in grado di garantirgli la maggioranza più ampia e unitaria.

 

 

LA GIORNATA DI MERCOLEDÌ

ORE 13.30 - DRAGHI ACCETTA L'INCARICO CON RISERVA. Il professor Mario Draghi si è riservato di accettare l'incarico di formare il Governo, conferitogli dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Lo ha annunciato il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti, al termine del colloquio, durato un'ora e dieci circa. Draghi accetta l'incarico «con riserva» in attesa delle consultazioni. 

«Ringrazio il presidente della Repubblica per la fiducia che mi ha voluto accordare. È un momento difficile. Vincere la pandemia, la campagna vaccinale, rilanciare Paese sono le sfide che ci attendono», ha detto Draghi. «Sono fiducioso che dal confronto con i partiti, con i gruppi parlamentari e le forze sociali emerga unità e capacità di dare una risposta responsabile», ha aggiunto Mario Draghi dopo l’incontro con il presidente Sergio Mattarella al Quirinale. «Scioglierò la riserva al termine delle consultazioni».

 

ORE 12 - MARIO DRAGHI È AL QUIRINALE. Una chiamata del Colle che convince i mercati. La Borsa di Milano aveva aperto in forte rialzo nell'attesa dell'incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con un primo Ftse Mib che ha segnato un +2,95% a 22.733 punti. Lo spread tra Btp e Bund in calo è sceso a 107 punti dai 116 della chiusura di ieri.  

 

Mattarella e Draghi al Quirinale
Mattarella e Draghi al Quirinale

 

LA GIORNATA DI MARTEDÌ

Mario Draghi per affrontare una drammatica crisi di governo. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato l'ex presidente della Bce per mercoledì 3 febbraio alle 12 al Quirinale dopo aver richiamato tutte le forze politiche alla responsabilità, chiedendo di sostenere un governo di unità nazionale.

L'alternativa sarebbero solo elezioni anticipate, lasciando tuttavia il Paese per un lungo periodo nell'incertezza, ha detto il capo dello Stato.

Il presidente della Repubblica dopo aver registrato il fallimento del mandato esplorativo del presidente della Camera Roberto Fico ha osservato che a questo punto esistono due vie: quella di un incarico o del voto.

Ma ha anche osservato che la crisi sanitaria ed economica «richiede un governo nella pienezza delle sue funzioni e non un governo con l'attività ridotta al minimo». «Dallo scioglimento delle Camere del 2013 - ha osservato - sono trascorsi 4 mesi» per un governo, nel 2018 «5 mesi. Si tratterebbe di tenere il nostro Paese con un governo senza pienezza delle funzioni in mesi cruciali. Tutte queste preoccupazioni sono ben presenti ai nostri concittadini, che chiedono risposte urgente». Per questo conto di «conferire al più presto incarico per formare governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili», un incarico «ad alto profilo», ha osservato il capo dello Stato. 

 

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Immediata la presa di posizione di M5s, che attraverso il capo politico Vito Crimi annuncia che «già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l'unico governo possibile sarebbe stato un governo politico. Pertanto non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi. Una tale tipologia di esecutivi è già stata adottata in passato, con conseguenze estremamente negative per i cittadini italiani». 

 

Le parole di Fico. «Allo stato attuale permangono distanze alla luce della quali non ho registrato unanime disponibilità per dare vita alla maggioranza», ha detto il presidente della Camera Roberto Fico al termine del colloquio con il Capo dello Stato nel quale gli ha riferito del suo mandato esplorativo. Le parole di Fico arrivano dopo una giornata di altissima tensione sulla crisi di governo dopo le mancate intese su nomi e contenuti ai tavoli del programma e per la squadra di governo. Scambio di accuse tra gli ex alleati con Iv che, di fatto, arriva allo strappo finale. «Bonafede, Mes, scuola, Arcuri, vaccini, Alta Velocità, Anpal, reddito di cittadinanza. Su questo abbiamo registrato la rottura, non su altro. Prendiamo atto dei niet dei colleghi della ex maggioranza. Ringraziamo il presidente Fico e ci affidiamo alla saggezza del Capo dello Stato», scrive su Facebook il leader di Iv Matteo Renzi.

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