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Il caso

La proposta di Fazzolari, numero due di Meloni: «Insegniamo a sparare nelle scuole»

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha lanciato la proposta al generale Franco Federici: «È un'attività che io penso meriti la stessa dignità degli altri sport»
Un tiro a segno
Un tiro a segno
Un tiro a segno
Un tiro a segno

Insegnare a sparare nelle scuole. E' l'idea del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, il braccio destro della premier Meloni. Secondo il quotidiano La Stampa, ieri Fazzolari ha incontrato il generale Franco Federici, consigliere militare della presidente del Consiglio, suggerendogli di «fare un tavolo per un progetto di insegnamento del tiro a segno nelle scuole. C'è tutta una rete di associazioni che si possono coinvolgere e mettere in contatto con il mondo delle scuole. Ci sono ragazzi molto appassionati e bravi che lo fanno nel tempo libero. Manca una struttura e un riconoscimento ufficiale. È un'attività che io penso meriti la stessa dignità degli altri sport». Insomma, anziché giocare a basket o a pallone, perché non prendere in mano una pistola e imparare a sparare?. «Sì, in effetti è anche una disciplina olimpica. Vediamo cosa possiamo fare», la replica del generale.

Il quotidiano ricorda che le armi sono una vecchia passione del sottosegretario. Sul sito specializzato Armi e Tiro è trattato come una specie di eroe protettore, da quando, nella scorsa legislatura, da senatore semplice di Fratelli d'Italia ha presentato una riforma per «l'abolizione del divieto di commercializzare armi corte in 9x19». Per Fazzolari teorizzare che la liberalizzazione di questo tipo di armi tra i civili porterà al far west americano, con più sparatorie in strada e in casa, è sbagliato: «Chi fa tiro sportivo – sostiene – sa che non può sgarrare, altrimenti perde il porto d'armi». 

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