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Italia

Esplode per errore un colpo di fucile, 15enne uccisa dal fratello di due anni più giovane

I carabinieri intervenuti ieri sera sul luogo del dramma (Fotolife / Filippo Venezia)
I carabinieri intervenuti ieri sera sul luogo del dramma (Fotolife / Filippo Venezia)
I carabinieri intervenuti ieri sera sul luogo del dramma (Fotolife / Filippo Venezia)
I carabinieri intervenuti ieri sera sul luogo del dramma (Fotolife / Filippo Venezia)

Aggiornamento ore 15.30. Tragedia nella tragedia. Non è stato il padre bensì il figlio tredicenne a esplodere il colpo di fucile che ieri sera a San Felice del Benaco, nel Bresciano, ha ucciso la sorella di 15 anni. È emerso dall’interrogatorio del padre sentito nella notte dal pubblico ministero di Brescia Carlo Milanesi. Padre e figlio stavano mostrando il fucile alla ragazzina quando il 13enne ha premuto il grilletto colpendo la sorella in pieno petto. Le quindicenne è morta sul colpo. Il ragazzino non è imputabile. Il padre è indagato per omessa custodia delle armi e per aver messo nelle mani del figlio il fucile da caccia, regolarmente detenuto così come un’altra decina di fucili.

 

Ore 9. Mentre mostrava il suo fucile da caccia ai parenti è partito per errore un colpo che ha ucciso la figlia 15enne. La tragedia domestica dai risvolti assurdi si è consumata ieri pomeriggio nell’abitazione di Roberto Balzaretti a Portese di San Felice. Lo riporta il quotidiano Bresciaoggi.

L’ex assessore comunale, stando alla prima ricostruzione dei carabinieri della stazione di Manerba e dei colleghi del Nucleo Radiomobile di Salò, stava maneggiando l’arma. Ad un tratto è esploso lo sparo. Sulla traiettoria del proiettile si è trovata la primogenita Viola che non ha avuto scampo. Il decesso è stato quasi istantaneo.

In un crescendo di disperazione, il papà ha lanciato l’allarme. In pochi minuti in via Boschette sono confluite l’automedica e un’ambulanza dei Volontari del Garda. Ma i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare la morte della 15enne. Roberto Balzaretti è stato accompagnato in caserma, mentre nella sua abitazione iniziavano i rilievi della Sis, la sezione investigativa scientifica dell’Arma. Sul posto anche il pm Francesco Carlo Milanesi che ha effettuato un meticoloso sopralluogo disponendo il sequestro del fucile.

Nonostante fosse in preda a un comprensibile stato di shock, l’ex assessore ha raccontato ai carabinieri l’accaduto. Gli inquirenti non hanno dubbi: si è trattata di una tragica fatalità. Roberto Balzaretti sarà iscritto nel registro degli indagati: deve rispondere dell’accusa di omicidio colposo. Tutto è accaduto alle 16,30. Tra i vicini nessuno ha udito lo sparo, ma tutti hanno sentito le grida levarsi dall’abitazione in via Boschette. Quando ha capito che figlia era morta, il padre disperato, avrebbe cominciato a gridare maledicendo il fatto che l’arma fosse carica.

Il figlio più piccolo - Giacomo, appena 12enne - è scappato in strada, scavalcando la ringhiera e chiedendo disperatamente aiuto, con i vestiti sporchi del sangue della sorella. La salma di Viola è rimasta in casa fino a tardi. Poi è stata composta all’obitorio dell’ospedale Civile in attesa degli accertamenti medico-legali.

L’intero quartiere è sotto shock. La notizia si è diffusa rapida, rapidissima in paese: tante le domande, pochissime le risposte. Tra i vicini c’è chi si è accontentato di affacciarsi alla finestra, alcuni che hanno provato a chiedere cosa fosse realmente successo (in prima battuta girava la voce di un suicidio, perfino del coinvolgimento del fratellino), altri ancora che hanno portato fuori il cane, forse nella speranza di saperne qualcosa di più. Nel parchetto vicino casa, tra panchine e ulivi, nel frattempo era già iniziato il pellegrinaggio degli amici di Viola, increduli e affranti. 

 

Alessandro Gatta

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