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La storia

Emanuela Orlandi, un mistero lungo quarant'anni

La ragazzina, 15 anni, è scomparsa nel giugno del 1983
Emanuela Orlandi
Emanuela Orlandi
Emanuela Orlandi
Emanuela Orlandi

Tutto inizia nel giugno del 1983, a Roma. Emanuela Orlandi, 15 anni, figlia di Ercole Orlandi commesso della Prefettura della casa pontificia, scompare misteriosamente dopo una lezione di musica.
Di lei si perdono le tracce intorno alle 19 del 22 giugno. Poco prima, la ragazza aveva telefonato da una cabina (allora non c’erano i cellulari) avvisando la sorella maggiore Federica che avrebbe ritardato il rientro perché non c’era l’autobus. Quello, secondo quanto riportato anche dai media del tempo, fu l’ultimo contatto di Emanuela con la famiglia. Le amiche della giovane salirono sul bus successivo ma raccontarono che Orlandi aveva preferito non prendere quel mezzo perché troppo affollato.
Il resto è un mistero infinito sul quale ha cercato di far luce, anche attraverso i media e una speciale serie televisiva, il fratello di Emanuela, Pietro, che non si è mai dato pace dopo la scomparsa della ragazza. Sui motivi del rapimento e della presunta uccisione (si disse anche che fosse morta accidentalmente) si susseguirono numerose ipotesi. Fra queste anche quella che il tutto fosse collegato a interessi di alto livello in Vaticano.
Nell’ottobre 2018, il Vaticano aveva dato il via libera all’analisi del dna su alcune ossa ritrovate durante dei lavori di restauro nella sede della Nunziatura Vaticana di via Po a Roma. Le indagini, affidate dalla Santa Sede all'Italia, appurarono che i resti non appartenevano a Emanuela Orlandi. 

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