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Corsa al Colle

Quirinale, prima fumata nera: 672 schede bianche. Si è aperto il dialogo Salvini-Letta-Conte

Le operazioni di voto (Foto Ansa/Roberto Monaldo)
Le operazioni di voto (Foto Ansa/Roberto Monaldo)
Dal quorum allo spoglio, come funziona l'elezione del presidente della Repubblica

Ore 21.50 Fumata nera al primo scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica. Prevalgono le schede bianche, complessivamente 672. Durante lo spoglio, a sorpresa è spuntato anche qualche voto «goliardico» per Amadeus, Bruno Vespa, Claudio Lotito, Alberto Angela, Alfonso Signorini, Giuseppe Cruciani, Mauro Corona e Claudio Sabelli Fioretti. Servirà una nuova votazione, già prevista per domani a partire dalle 15.

 

Ore 20 Non c'è ancora accordo tra le forze politiche che almeno oggi hanno avviato un dialogo, come conferma una nota congiunta Lega-Pd al termine dell'incontro tra Salvini e Letta. Attivissimo infatti è proprio Matteo Salvini che sta incontrando i leader dei partiti senza soluzione di continuità. C'è il massimo riserbo sui risultati di questi colloqui ma tutti danno per scontato che bisognerà arrivare almeno alla quarta votazione - quando il quorum scenderà alla maggioranza assoluta - per immaginare un esito positivo. I protagonisti dei due schieramenti sono impegnati in un tourbillon di colloqui che segnalano la volontà di lasciarsi alle spalle il muro contro muro. «Sto lavorando perché nelle prossime ore il centrodestra unito offra non una ma diverse proposte di qualità, donne e uomini di alto profilo istituzionale e culturale, su cui contiamo ci sia una discussione priva di veti e pregiudizi, che gli italiani non meritano in un momento così delicato dal punto di vista economico e sociale», ha detto in serata Salvini.  

 

Ore 16.30. Transatlantico pieno alla Camera per il primo scrutinio per l'elezione del Presidente della Repubblica, come non si vedeva da molto tempo. I grandi elettori entrano nell'Emiciclo a gruppi di cinquanta, e in attesa di essere chiamati per andare in cabina si disperdono sui banchi in modo da mantenere la distanza. Poi si dispongono in fila indiana in attesa del loro turno, si disinfettano le mani prima di ricevere la scheda, votano e quindi inseriscono la scheda nell'"Insalatiera"; l'urna in vimini e oro rivestita di raso verde che le contiene. Il primo ad essere chiamato a votare è stato Umberto Bossi.

 

Ore 15.  Il primo scrutinio per l'elezione del Capo dello Stato è iniziato alle 15 senza intesa tra i partiti. Questa mattina, secondo quanto si è appreso, il premier Draghi si sarebbe visto con Matteo Salvini che nel pomeriggio dovrebbe avere un faccia a faccia con il segretario del Pd Enrico Letta. Oggi il quorum dei 2/3 per far scattare l'elezione del presidente della Repubblica è di 672 voti (i 2/3 dei componenti del Parlamento in seduta integrato dai delegati delle regioni).

 

Ore 12. Le trattative tra i leader di partito sono n corso e la giornata di oggi sarà colma di incontri e telefonate. A smuovere le acque ci pensa però il segretario del Pd Enrico Letta che nell'incontro di oggi con Salvini chiederà una presa di posizione chiara su Mario Draghi: «Ha rappresentato per l'Italia una straordinaria risorsa e il compito di tutti noi è di preservarlo». Draghi è una delle ipotesi sul tavolo. Non solo, il leader Dem è pronto ad aprire con Salvini anche il capitolo Mattarella: «Darebbe il massimo, la soluzione ideale e perfetta».

Dopo l'uscita di scena di Silvio Berlusconi il centrodestra naviga a vista. La rosa di nomi annunciata da Matteo Salvini ancora non c'è anche se l'ex ministro fa sapere, dopo aver informato il Cavaliere, di essere al lavoro per candidature sulla cui «levatura difficilmente qualcuno potrà porre veti». «Pier Ferdinando Casini non è un candidato del centrodestra».

Meloni propone Nordio presidente: «Propongo Carlo Nordio come Presidente della Repubblica e dico no a Mattarella bis». Carlo Nordio, ex magistrato, è stato a lungo procuratore generale a Venezia. Meloni ha comunque confermato la scheda bianca al primo turno.

Un nuovo incontro è in programma anche tra Letta, Conte e Speranza che formalizzano intanto una proposta: un tavolo con tutte le forze politiche per arrivare ad un candidato condiviso. Nessun nome viene reso noto anche se il Pd individua nel fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi «il profilo di presidente ideale».

Sul capo del governo Matteo Renzi «ragiona su Casini» ed è netto: «Al Quirinale non si va contro i partiti. Penso che la candidatura di Draghi, ammesso che abbia una propria strategia, possa stare in piedi solo che abbia questo elemento politico. Al Quirinale ci vai soltanto con un'iniziativa politica».

L'ipotesi di Draghi al Colle fa discutere anche il M5s. Dopo i dubbi all'idea che il capo del governo traslochi al Quirinale fatti trapelare ieri dalla riunione della cabina di regia presieduta da Conte, a riavvolgere il nastro è proprio l'ex premier: «Noi facciamo proposte, non poniamo veti».

Chi sembra avere le idee chiare è il leader di Azione Carlo Calenda che insiste sulla candidatura di Marta Cartabia: è stata Presidente della Corte ed è Ministro della giustizia.

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