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Conferenza stampa di fine anno

Draghi: «Per ora niente lockdown per i non vaccinati. Obbligo di vaccinazione mai escluso»

Il premier Draghi durante la conferenza stampa di fine anno (foto ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
Il premier Draghi durante la conferenza stampa di fine anno (foto ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
Draghi conferenza stampa fine anno

«Per ora non parliamo di lockdown per i non vaccinati ma ogni risposta è sul tavolo, voglio però far presente che i due terzi delle terapie intensive sono occupate da non vaccinati». Così il premier Mario Draghi nella conferenza stampa di fine anno. «Per ora non parliamo di lockdown per i vaccinati. Tutto è sul tavolo, ma non penso si parlerà di questo domani in cabina di regia. Il punto però che è che la maggioranza delle persone che finiscono in terapia intensiva e muoiono di Covid sono non vaccinati. È questa la tragedia, bisogna convincere le persone a vaccinarsi». 

OBBLIGO VACCINALE. «L’obbligo vaccinale resta sempre sullo sfondo, non è stato mai escluso» ricordando che è stato già esteso ad alcune categorie e che «valuteremo se estenderlo ad altre, non so se sarà discusso domani nella cabina della regia, ma specie se i dati continueranno a peggiorare, sarà in discussione in tempi brevissimi».  E ha aggiunto: «L’approccio seguito finora fu seguito perché all’epoca trovava conferma nei dati dell’epidemia, oggi valuteremo».

STATO D'EMERGENZA. «Lo stato di emergenza come stato di rassegnazione? No, come atto di necessità. Con i dati di inizio ottobre si poteva cominciare a ragionare di non prorogare tutto il contesto legato allo stato di emergenza ma di valutare misura per misura. L’evoluzione dei dati ha dimostrato che non valeva la pena farlo e che tutto il blocco sanitario e normativo andava prorogato. La proroga è un atto di necessità e buon senso». 

ITALIA E LA RIPRESA. «Avere un debito pubblico oltre il 150% è stata una riflessione che ha accompagnato tutta l’azione di governo fin dall’inizio. La risposta è che da un debito pubblico alto si esce con un crescita, equa e sostenibile, ma soprattutto forte cui il nostro paese non era più abituato. Quest’anno è stato un anno di grandi problemi e sfide ma gli italiani hanno reagito in maniera straordinaria» facendo ben capire «a quanto tengano alla stabilità politica».

ELEZIONE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. «Quello di una maggioranza che si spacchi nell’elezione del presidente della Repubblica certamente è uno scenario da temere. Avendo detto che ci vuole una maggioranza ampia anche più ampia della attuale perché l’azione di governo contini, è immaginabile una maggioranza che si spacchi sulla elezione del presidente della Repubblica e si ricomponga nel sostegno al governo? È la domanda che dobbiamo farci. Berlusconi al Colle? Non sta a me dare queste valutazioni, non l’avrei fatto nemmeno da presidente della Bce e non avrei dato valutazioni di questo tipo che esondavano dal mio compito allora e oggi»

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