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Il naufragio

Dieci anni fa la tragedia della Costa Concordia. L'inchino fatale all'isola del Giglio

Fotoracconto Costa Concordia, 10 anni dopo (Foto Ansa)

Il 13 gennaio di dieci anni fa la nave da crociera Costa Concordia con a bordo oltre quattromila persone andò a schiantarsi sugli scogli a pochi metri dalla costa dell’Isola del Giglio. Quel disastro, causato per tentare un «inchino», provocò la morte di 32 persone e lasciò incredulo il mondo, non solo per la gravità dell’incidente, ma anche per la sequela di errori che seguirono lo schianto. I danni economici e ambientali rimangono incalcolabili. Oggi sull’isola le vittime saranno ricordate in una cerimonia.

 

Il sindaco del Giglio. «Per quanto si voglia guardare avanti non potremo mai dimenticare quella tragica notte di dieci anni fa. L’Isola si sta però lasciando alle spalle il naufragio ed il clamore mediatico di quei mesi e anche il fondale su cui si era appoggiato il relitto sta riprendendo ormai da tempo il suo spazio con la poseidonia che è tornata a popolarlo restituendole la sua bellezza». Così, alla vigilia del decennale del naufragio della Costa Concordia, Sergio Ortelli, sindaco allora e oggi del Giglio (Grosseto) dove oggi saranno commemorate le 32 vittime. Afferma Ortelli, «sarà per noi una giornata intensa nel ricordo di un evento che ci ha investito all’improvviso, segnando la nostra esistenza, ma allo stesso tempo che ci ha permesso di lanciare un segnale al mondo, che oltre ad accendere i riflettori su quanto stava accadendo e sul nostro spirito di fratellanza e di accoglienza, ha avuto una prova di come abbiamo saputo affrontare una tragedia come quella che si era abbattuta sul Giglio, rilanciando l’immagine dell’Italia e della sua capacità di superare un momento che non aveva precedenti. Dopo dieci anni l’Isola del Giglio guarda avanti e questo sarà un momento per farlo tutti insieme, con chi tornerà qui dopo il naufragio e con chi è stato protagonista di quelle prime ore convulse, ma anche dei giorni e mesi successivi fino alla rimozione del relitto».

 

Il naufragio della Costa Concordia (Ansa)

 

La storia. La nave era partita da poco più di due ore da Civitavecchia, diretta a Savona, con a bordo 4.229 persone tra passeggeri ed equipaggio. Trentadue di loro non fecero più ritorno a casa. Cosa è successo esattamente in quella fatidica notte? Com’è potuto accadere un tale incidente? Come si sono comportati i membri dell’equipaggio, i passeggeri e i soccorritori? Al centro la figura di Francesco Schettino, il comandante che diede istruzioni al suo equipaggio di fare il tradizionale «inchino» avvicinandosi alla costa del Giglio e portando la nave al disastro. Schettino, dopo tre gradi di giudizio, è stato condannato a 16 anni di prigione. Ma l'avvocato difensore nel processo d’appello del comandante ha chiesto una revisione della sentenza alla Corte europea dei diritti dell’uomo per violazione del diritto di difesa.

 

Gli eventi commemorativi al Giglio. Oggi vuole essere «una giornata di ricordo e di sguardo rivolto al futuro», si spiega dal Comune del Giglio. Il Covid limiterà alcuni eventi ma non ha fermato la ricorrenza. Il via alle 12 con la messa di suffragio nella chiesa a Giglio Porto a cui seguirà la deposizione in mare una corona di fiori del Comune. Nel pomeriggio presentazione del libro "La Notte della Concordia" di Sabrina Grementieri e Mario Pellegrini e della relazione sul ripristino dei fondali. Alle 21,30 la tradizionale fiaccolata dalla chiesa di Giglio Porto alla lapide commemorativa e alle 21,45 e 7 secondi, orario in cui la Concordia finì sugli scogli, la "tufata", con il suono delle sirene delle imbarcazioni, seguita dalla preghiera per le vittime e dalla scopertura della lapide "preghiera del marinaio".

 

Il docu-film stasera in tv. Il documentario, una coproduzione italo-tedesca Zeitsprung Produktion con Rai Documentari e Sky Studios verrà trasmesso in prima visione alle 21.20 stasera, giovedì 13 gennaio, su Rai2.  Tra i drammatici racconti dei passeggeri, quello di Giuseppe Miccoli, che lottò disperatamente per un posto in una delle scialuppe di salvataggio e alla fine la condusse egli stesso a terra perchè l’equipaggio era incapace di farlo. I tedeschi Matthias Hanke e Marcel Zuhn, raccontano invece il tentativo disperato di salvare due connazionali poi disperse. Tra i soccorritori spicca il ricordo di Gregorio De Falco, lucido protagonista di quella terribile esperienza che lo vide coordinare i soccorsi. Parla anche Mario Pellegrini, vicesindaco del Giglio, che salì a bordo sulla nave capovolta trovando l’equipaggio disorientato e un ponte vuoto, e portò in salvo tanti passeggeri, lasciando la nave solo all’alba.

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