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Coronavirus

Italia tutta bianca, via le mascherine all'aperto. Ma preoccupa la variante Delta

I vicentini e le mascherine
I vicentini e le mascherine
I vicentini e le mascherine
I vicentini e le mascherine

La settimana che si apre vede l'Italia tutta in zona bianca - si unisce anche l'ultima regione che mancava, la Valle d'Aosta - e senza più l'obbligo di mascherine all'aperto: una rivoluzione rispetto agli ultimi 7 mesi. La mascherina va comunque portata con sé e indossata nei luoghi al chiuso o quando non vi sia garanzia di distanziamento sociale, come in fiere, mercati o mentre si è in coda; all'interno di uffici, negozi, locali (tranne al tavolo), sui mezzi pubblici resta in vigore l'obbligo di indossarla. «È un risultato incoraggiante - sottolinea il ministro della Salute, Roberto Speranza - ma servono ancora cautela e prudenza, soprattutto alla luce delle nuove varianti. La battaglia non è ancora vinta».  

Con l'incognita della variante Delta - quadruplicati i casi a giugno rispetto a maggio -, che potrebbe imporre nuove zone rosse limitate, le riaperture saranno completate entro il 10 luglio dalle discoteche sotto le stelle. 

 

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Al momento i dati consentono di eliminare l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, ma se i contagi dovessero risalire ci sarà bisogno di rimetterle. Lo ha confermato il presidente dell’Istituto superiore di sanità e segretario del Cts Silvio Brusaferro in un’intervista al quotidiano la Repubblica. «I sistemi di monitoraggio guardano incidenza, trasmissibilità e cioè l’Rt e circolazione delle varianti - spiega Brusaferro - I primi due soprattutto sono indicatori di come si muove l’epidemia. Il report di venerdì scorso ci ha detto che per ora la situazione permette di toglierle. Abbiamo solo 11 casi per 100mila abitanti in 7 giorni a livello nazionale. Il monitoraggio ci consente di capire come evolve la situazione e semmai intervenire, anche reintroducendo misure».

Intanto già si pensa a settembre, all’inizio delle scuole, e occorre decidere se in classe i ragazzi dovranno ancora mettere la mascherina. «L’importante è riprendere la scuola in presenza - dice Brusaferro - Le modalità si vedranno in base al quadro epidemiologico. Il punto di partenza è che il distanziamento è importante. La mascherina dipenderà dalla circolazione».

 

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A preoccupare, come detto, è soprattutto la variante Delta, a causa della «sua maggiore trasmissibilità, che ne facilita la diffusione soprattutto laddove ci sono fasce di popolazione non immunizzate; anche da noi sta provocando focolai. Per queste caratteristiche i modelli europei dicono che diventerà dominante durante l’estate». I casi totali «decrescono in assoluto ma quelli sostenuti dalla variante Delta stanno salendo». In futuro, secondo Brusaferro, è verosimile che ci troveremo di certo di fronte ad altre varianti, «dobbiamo essere preparati per censirle e per quelle più pericolose a controllarne la diffusione». Siamo ancora «in situazione pandemica pur con dati positivi: dobbiamo però sempre avere nella nostra cassetta degli attrezzi gli strumenti utili per ogni situazione». Continuare a tamponare «è importante - conclude Brusaferro - anche i sospetti perché questo permette di tracciare i positivi e i loro contatti».

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