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Politica

Crisi di governo, Conte lunedì alla Camera per il voto di fiducia

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lascia Palazzo Chigi (foto Ansa/Claudio Peri)
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lascia Palazzo Chigi (foto Ansa/Claudio Peri)
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lascia Palazzo Chigi (foto Ansa/Claudio Peri)
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lascia Palazzo Chigi (foto Ansa/Claudio Peri)

AGGIORNAMENTO ORE 20.  Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte lunedì nell’Aula della Camera terrà le sue comunicazioni sulle dimissioni delle ministre di Italia Viva. L’orario sarà definito dal presidente Roberto Fico dopo un confronto con il presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati. Lo ha stabilito, a quanto si apprende, la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

 

 

ORE 16.30 Il premier Giuseppe Conte poco dopo le 16 è salito al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella. All'indomani della decisione di Matteo Renzi, che ha annunciato le dimissioni delle ministre di Italia viva, Conte affronta una nuova crisi di governo.

Il presidente del Consiglio ha rappresentato la volontà di promuovere in parlamento l’indispensabile chiarimento politico mediante comunicazioni da rendere dinanzi alle Camere. Il presidente della Repubblica ha preso atto degli intendimenti così manifestati dal presidente del Consiglio. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.

Il presidente della repubblica ha firmato il decreto con il quale, su proposta del presidente del Consiglio, vengono accettate le dimissioni rassegnate dalla senatrice Teresa Bellanova dalla carica di ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali - il relativo interim è stato assunto dal presidente del Consiglio - da Elena Bonetti dalla carica di ministro senza portafoglio e dell’onorevole Ivan Scalfarotto.

 

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M5S E PD CON CONTE. Piena fiducia nel presidente Conte e nessuna possibilità di riavviare un confronto con Matteo Renzi. A quanto si apprende da fonti M5S questi due punti sono emersi in modo netto nel corso della riunione tra il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, e la delegazione M5S di governo. Crimi ai presenti ha riferito che «dopo un'azione come quella compiuta ieri da Renzi, dopo le parole usate in particolare contro il presidente Conte, non si può tornare al tavolo con lui. «Da parte nostra non è mai mancato lo spirito collaborativo, la disponibilità al confronto e la lealtà rispetto agli impegni assunti. Fino alla fine a nulla sono valsi gli appelli all'unità e alla responsabilità, dimostrando da parte di Renzi una totale inaffidabilità e mancanza di credibilità che impediscono qualunque ricucitura». Nel corso della riunione è inoltre emerso come la crisi vada «certamente parlamentarizzata» e che «il Movimento in questo momento è compatto più che mai». 

«Vengo da una riunione del comitato politico del mio partito, è chiaro che noi sosteniamo il presidente del Consiglio Conte, questi sono i paletti della nostra azione». Lo ha detto il ministro dell’Economia, il dem Roberto Gualtieri. «È inevitabile - ha detto Gualtieri - che ci sarà un passaggio parlamentare, è giusto che il Parlamento sia protagonista di questi passaggi dove il nostro lavoro sarà sempre mirato ad assicurare l’azione di governo necessaria al Paese in un momento così difficile».

 

IL CENTRODESTRA: CONTE VENGA IN PARLAMENTO. «Non c’è più tempo per tatticismi o giochi di potere: il centrodestra unito, prima forza politica del Paese, aspetta da ieri che Giuseppe Conte venga in Parlamento a prendere atto di una crisi conclamata. L’Italia, il Parlamento e il Presidente della Repubblica meritano rispetto. La situazione è drammatica: Conte non può far finta di niente». Così la nota congiunta dei leader del centrodestra

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