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Emergenza Covid

Vertice tra governo e esperti: «Variante del virus predominante a marzo, estrema prudenza sulle riaperture»

Il governo accelera sul nuovo dpcm con le norme anti-contagio da Covid. Una riunione del premier Mario Draghi si è tenuta in serata con i ministri sul dossier Covid.

Alla riunione hanno partecipato anche gli esperti Silvio Brusaferro, Agostino Miozzo e Franco Locatelli. 

È stata una riunione operativa sulla situazione della pandemia. L'intenzione, secondo diverse fonti di governo, sarebbe quella di varare con largo anticipo, già nei prossimi giorni, il nuovo provvedimento destinato a rinnovare le misure anti contagio del dpcm in scadenza il 5 marzo. 

Il ministro della Salute Roberto Speranza terrà domani, mercoledì, alle 13.30 al Senato comunicazioni sulle nuove misure per il contrasto della pandemia. La votazione delle risoluzioni è prevista per le 17.30.

Intanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto recante "ulteriori disposizioni urgenti in materia di spostamenti sul territorio nazionale per il contenimento dell'emergenza epidemiologica da Covid-19" che è stato varato ieri dal Consiglio dei ministri. Lo si è appreso al Quirinale.

Oltre il 30% delle infezioni Covid in Italia è dovuto alla variante inglese. Il dato, secondo quanto si apprende, è stato fornito dagli esperti dell’Istituto superiore di Sanità e del Cts con il premier Mario Draghi. Secondo gli scienziati, verso la metà di marzo la variante sarà predominante in tutto il Paese. Nel corso dell’incontro, inoltre, il governo ha chiesto
valutazioni sulle misure da adottare e gli esperti avrebbero ribadito i rischi legati a possibili aperture di palestre, cinema e impianti da sci.

«Abbiamo rappresentato al presidente Draghi i dati e i numeri dal punto di vista scientifico noi siamo prudenti, ma non abbiamo descritto una situazione di catastrofe imminente. Non abbiamo parlato di riaperture, se ne parlerà in un’altra occasione. Venerdì ci sarà una nuova fotografia della situazione, poi vedremo». Lo dice il coordinatore del Cts Agostino Miozzo lasciando Palazzo Chigi. Miozzo, come anche Franco Locatelli e Silvio Brusaferro, hanno
lasciato la riunione, che - presieduta dal premier Mario Draghi - prosegue con i ministri.

Coinvolgere il Parlamento nell’adozione dei futuri provvedimenti anti-Covid. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende, l’intenzione manifestata da diverse componenti del Governo, che starebbero pensando quindi a un superamento dei Dpcm, modalità adottata finora per l’introduzione delle misure restrittive. L’ipotesi per il futuro - in questi casi - potrebbe quindi essere l’approvazione di decreti legge, che vanno poi convertiti in legge dal Parlamento
entro 60 giorni.

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