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L'analisi

Covid, in Italia altri 846 morti. Rezza: «Ancora troppi decessi. Preoccupa il Veneto. Senza stretta sarà lockdown»

Sono 14.844 i nuovi contagi da Coronavirus resi noti oggi, martedì 15 dicembre, in Italia secondo i dati contenuti nel bollettino diffuso dal ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 846 morti, che portano il totale a 65.857 dall'inizio dell'emergenza legata alla pandemia. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 162.880 tamponi.

L'incremento più alto dei casi si registra in Veneto con 3.320 nuovi contagi, poi Lombardia (2.404), Emilia Romagna (1.238) e Lazio (1.159).

Il totale degli attualmente positivi è di 667.303: 27.342 ricoverati con sintomi, 3.303 in terapia intensiva e 636.958 in isolamento domiciliare. I dimessi guariti sono in tutto 1.137.416, mentre sale a 1.870.576 il numero dei casi totali.

 

RIPRESA DELL'EPIDEMIA - «Oggi abbiamo dei dati contrastanti, più di 14mila positivi e rapporto di positività sotto il 10% con un meno 92 di ricoveri in terapia intensiva, tuttavia il dato dei morti a 846 è davvero molto elevato e ciò indica che in questi 2-3 mesi il numero delle persone infettatesi è grande con una ripresa dell'epidemia imponente». Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull'analisi della situazione epidemiologica.

«Balza agli occhi il dato del Veneto che sta sopra i 3mila contagi con tasso di positività del 18%, mentre la Lombardia cala e c’è un netto miglioramento in Campania rispetto a un mese fa. Ciò dimostra che le misure restrittive funzionano: le regioni che avevano incidenze più elevate e che sono state sottoposte a misure più restrittive ora stanno meglio delle altre», ha aggiunto. 

Parole, quelle di Rezza sulla situazione Covid in Veneto, che hanno portato all'immediata replica da parte della Direzione prevenzione della Regione Veneto: «Nelle ultime 24 ore, in Veneto, sono stati effettuati 16.810 tamponi molecolari e 35.831 tamponi rapidi, per un totale complessivo di 52.641 test. Sono state riscontrate 3.320 nuove positività. La percentuale di tamponi positivi rispetto al totale dei tamponi effettuati sulla popolazione esposta al contagio è quindi pari al 6,30%».

 

RISCHIO LOCKDOWN GENERALE - «Ricevo mail un po' minacciose che rinfacciano alla sanità di rallentare l’economia, ma a rallentare è il virus non le misure - ha spiegato ancora Rezza -: anzi le misure parzialmente restrittive come ora hanno tenuto bassa la circolazione del virus e hanno permesso delle attività. Se non si prende alcun provvedimento alla fine saremo costretti a fare il lockdown generale, che è quello che si vuole evitare».

 

SCUOLA - Per Rezza «è ancora presto per dire se potremo o no riaprire completamente le scuole, anche le superiori» dopo le feste natalizie, ciò perché «l'incidenza dei casi è ancora molto elevata e finché non abbassiamo l'incidenza è difficile parlare di riapertura delle attività».

 

VACCINI - «È partito il Regno Unito e gli Usa e penso che presto partirà l'Ue con le vaccinazioni e penso sarebbe bello partire almeno insieme a Francia e Germania», ha detto Rezza. «Nella prima fase è previsto che si vaccinino gli operatori sanitari e credo che in questo caso l'adesione sarà più elevata e il problema sarà avere tanto vaccino a disposizione. Oltre a loro verrà vaccinato anche il personale delle Rsa e si inizierà a vaccinare anche la popolazione anziana nelle Rsa. Poi la campagna procederà vaccinando prima gli anziani».

 

 

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