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Nuova stretta

Coprifuoco alle 22
movida e palestre
dpcm entro lunedì

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Persone a passeggio con la mascherina. FOTO ANSA
Persone a passeggio con la mascherina. FOTO ANSA
Persone a passeggio con la mascherina. FOTO ANSA
Persone a passeggio con la mascherina. FOTO ANSA

AGGIORNAMENTO ORE 13.30 «Se guardo i numeri degli altri Paesi le nuove misure sono necessarie per evitare di arrivare a quei livelli». Lo ha detto - a quanto si apprende - il ministro per la Salute, Roberto Speranza durante il vertice governo-Regioni in vista della nuova stretta per arginare l'aumento dei contagi da Coronavirus in Italia. «L'idea di base è l'irrigidimento delle misure con una distinzione di base tra attività essenziali e non essenziali perché abbiamo necessità di limitare i contagi. Interveniamo adesso con più forza sulle cose non essenziali per evitare di dover incidere domani sull'essenziale che per il governo è rappresentato da lavoro e scuola. Se decidiamo come governo di chiedere a qualche comparto di cessare o limitare le proprie attività ci facciamo carico del ristoro».

 

Tra le ipotesi al vaglio del governo ci sarebbero la chiusura di bar e ristoranti (alle 22 o alle 23) e il divieto di circolazione dei cittadini alla stessa ora. Ma anche smart working e, per quanto riguarda la scuola, orari più scaglionati e più didattica a distanza. L'eventuale nuova stretta dovrebbe riguardare anche palestre, piscine e attività sportive. Il ministro ha convocato per le 17 il Comitato tecnico scientifico. 

«Sulla movida potremmo fare uno sforzo in più, valutiamo se è il caso di una una stretta sugli orari serali per evitare assembramenti», ha spiegato Speranza. «Lavoriamo insieme sui trasporti. Serve una mossa netta sullo smart working, direi di arrivare anche al 70-75%».

 

«Orari scaglionati per le scuole e favorire il più possibile la didattica a distanza per le scuole superiori». È quanto chiesto dalle Regioni al governo durante il vertice di oggi. Alcune Regioni, come l'Umbria, hanno annunciato per le scuole superiori l'idea di introdurre «la didattica a distanza per un periodo limitato, allo scopo di consentire in 15 giorni di capire e studiare l'evoluzione della pandemia». «Sulle piscine e le palestre si valuti di tutelare almeno le squadre, che possono rispettare i nuovi protocolli» ha spiegato - a quanto si apprende - il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini durante il vertice con il governo.

 

ORE 7 È previsto tra domenica e lunedì il varo del nuovo Dpcm anti-Covid, al centro di un lungo vertice notturno a Palazzo Chigi. Tra le ipotesi ci sarebbe quella di un coprifuoco dalle 22, ma senza arrivare a un lockdown. Oggi incontro con le regioni. 

 

«Siamo tutti preoccupati per la seconda ondata, che sta stressando i sistemi sanitari e i tessuti sociali», sottolinea il premier Giuseppe Conte dopo che nella giornata di ieri il bollettino ha fatto registrare 10mila nuovi casi e altri 55 morti. Ma un altro lockdown contro il Covid è da evitare. «Non dico che è meno pericolosa la seconda ondata, dobbiamo affrontarla con una strategia diversa, nuova, che non prevede più il lockdown, più mirata, rispettando le regole del distanziamento e auto proteggendosi», sottolinea il premier.

 

Il governo, dunque, è pronto ad una nuova stretta. Tra le ipotesi di cui si ragiona ci sarebbero smart working obbligatorio (in una percentuale da definire), lo stop agli eventi e una nuova stretta allo sport, tra palestre e sport di contatto, oltre ad orari più scaglionati e più didattica a distanza a scuola. Nelle Regioni con indice di contagio particolarmente alto - secondo alcune indiscrezioni - si potrebbe valutare la chiusura anche di palestre, parrucchieri, estetiste e centri estetici, cinema e teatri. Tra i ministri c'è chi sostiene - anche se Palazzo Chigi frena - una sorta di coprifuoco, con tutti i locali chiusi dalle 22 o le 23. Nulla è deciso, anche perché nel governo si confrontano due linee. C'è chi, come M5s e Iv, è per mantenere in questa fase maggiore prudenza. E c'è chi, come Pd e Leu, ritiene invece che si debba agire subito, senza indugio, anche con misure più dure «per evitare di dover poi ricorrere al lockdown». 

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