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Lotta al Covid

Cambi di colore e incubo chiusure, le Regioni al governo: «Restrizioni solo per i non vaccinati»

Foto Ceccon
Foto Ceccon
Covid, allarme dei governatori: "Restrizioni per i non vaccinati"

«Al momento la validità del green pass resta di12 mesi ma il Governo monitora con grande attenzione l'andamento dei contagi, sappiamo che quelli invernali sono mesi difficili, favorevoli alla diffusione del virus, Valuteremo sulla base dell'andamento dei contagi». Lo ha detto la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, al programma Start di SkyTg24, aggiungendo che «stiamo correndo con la terza dose, dal primo dicembre ci sarà il via agli over 40, per i bimbi attendiamo il responso dell'Ema ma è evidente che poi sarà per tutti e questa volta non abbiamo problemi di quantitativi».  

«Il governo ha assunto decisioni che consentono al nostro paese di restare aperto. Abbiamo l'84% di cittadini vaccinati con due dosi, il governo monitora con grande attenzione l'andamento dei contagi, sollecita la terza dose, ha assunto decisioni sui mezzi di trasporto, per il momento ci fermiamo qui. Le scelte fatte consentono di guardare con discreta tranquillità, ma è evidente che siamo nei mesi più difficili. Valuteremo strada facendo se servirà cambiare l'assetto che ci siamo dati». Può accadere che ci sarà la proroga dello stato di emergenza per il Covid, in scadenza a fine anno: «dipenderà dai contagi, non saranno scelte di parte. Il Governo, sostenuto da una maggioranza eterogenea, ha assunto le sue decisioni all'unanimità con un confronto costruttivo in consiglio dei ministri e se ci fosse questo passaggio avverrà in maniera coesa», ha aggiunto la ministra. «Stiamo collaborando con le Regioni che chiedono 2 miliardi di euro per risolvere i problemi di bilancio. Il ministro dell'Economia Franco è sensibile alla richiesta e ci sta aiutando a risolvere».

 

LE REGIONI. Proprio le Regioni si sono dette pronte a chiedere al governo restrizioni per i non vaccinati. Ad annunciarlo è stato il presidente della Liguria Giovanni Toti dopo una telefonata con il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. «Chiederemo al Governo come Regioni che le misure restrittive legate alle fasce di colore valgano per le persone che non hanno fatto il vaccino, non per le persone che lo hanno correttamente fatto - afferma Toti - Se qualcuno deve essere convinto sono coloro che non si sono vaccinati, le misure che devono essere prese, lo devono essere solo per i non vaccinati, non certo per chi ha fatto fino in fondo il suo dovere».

«Ci dicevano che il Green pass c’è solo in Italia, che le nostre erano rigidità inutili... Beh, possiamo dirlo ora: meno male che abbiamo avuto il coraggio anche di fare forzature - aveva invece evidenziato Toti in un’intervista al Corriere della Sera -. In Germania, in Austria, Olanda adesso ci vengono dietro, pagando un prezzo molto più alto del nostro. Un po' di sano orgoglio nazionale ci sta». Per Toti, «probabilmente bisognerà andare oltre e intervenire su durata e utilizzazione del Green pass». In particolare «si può condizionarlo, con un regime a "due velocità": il certificato verde vale per tutti gli usi ad oggi concessi solo se ottenuto con la doppia dose di vaccino, non con il tampone». «Se i dati peggioreranno, è una strada da percorrere - dice - . Chi si è vaccinato, proteggendo sé stesso e la sua famiglia, ha diritto di vivere una vita normale. Chi no, con il tampone potrà solo accedere ad attività essenziali alla sopravvivenza: potrà lavorare, fare acquisti indispensabili (alimentari, farmaceutici) ma non frequentare luoghi dove mette a rischio la propria salute e anche quella altrui». «Oggi il bene supremo è tutelare salute e benessere di tutti. Non si può - per la paura, l’egoismo e la posizione contestataria di alcuni - richiudere il Paese» conclude Toti.

 

«Non possiamo pensare a restrizioni per questi cittadini che hanno dimostrato fiducia, consapevolezza e senso del bene comune». Così scrive su Fb il presidente della Lombardia Attilio Fontana, riferendosi agli «oltre 8 milioni di lombardi che hanno con convinzione e senso di responsabilità aderito alla vaccinazione» contro il Covid.

«Se ci saranno nuove restrizioni, queste non potranno essere pagate da coloro i quali si sono vaccinati, perché sarebbe una ingiustizia profonda. Chi si è vaccinato ha dato prova di fiducia nelle istituzioni e io credo che questa fiducia debba essere ripagata», ha affermato il governatore del Piemonte, Alberto Cirio.

Ieri era stato il presidente del Friuli Fedriga, commentando la situazione della pandemia nella regione, a un passo dalla zona gialla, a precisare: «Non possiamo fare pagare il prezzo di eventuali nuove chiusure ai vaccinati, che hanno difeso se stessi e gli altri, partecipando alla campagna vaccinale. Il Fvg andrà in zona gialla, ma per fortuna questo prevede misure ancora molto contenute. Tuttavia, il passaggio alla zona arancione sarebbe drammatico per l’economia, è una cosa che non possiamo e non dobbiamo permettere».

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