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Verso il voto

Calenda rompe con il Pd: «Coalizione fatta per perdere. Da Letta mi aspettavo di più, mi scuso con gli italiani»

Il leader di Azione, Carlo Calenda, a "Mezz'ora in più" su Rai Tre (Foto ANSA)
Il leader di Azione, Carlo Calenda, a "Mezz'ora in più" su Rai Tre (Foto ANSA)
Elezioni, Calenda: "Decisione sofferta, coalizione fatta per perdere"

«Ho comunicato ai vertici del Pd che non intendo andare avanti con quest’alleanza. Ci ho creduto, forse sono stato ingenuo». Lo ha detto il segretario di Azione, Carlo Calenda, ospite di "Mezz’ora in più" su Rai3. «È una delle decisioni più sofferte da quando ho deciso di fare politica», ha aggiunto. «Mi scuso con gli italiani per aver tenuto appeso il Paese per una cosa che è molto piccola ma per noi è molto importante».

 

LE SUE FRASI

«La sensazione è che c’è il Pd in mezzo e poi una serie di forze, ho perso il conto. Ma c’era un punto chiaro, il fatto che entrassero in coalizione Fratoianni non implicava che esprimessero da subito il no all’agenda Draghi. Invece c’è stato un crescendo, che ha dimostrato come sarà la campagna elettorale, che non sarà contro la destra ma demolirà l’area liberale della coalizione». 

«Questa cosa è durata anche troppo. Quando abbiamo fatto l’accordo ci siamo detti che dal giorno dopo un pezzo della coalizione non avrebbe bombardato l’agenda Draghi, sennò ci saremmo fatti ridere dietro dal Paese».

«A questa proposta si sono aggiunte personalità che italiani non vogliono più vedere». Calenda ha poi aggiunto che «è arrivato di tutto, Di Maio, Di Stefano...»

L’alleanza di centrosinistra «è diventata una grande ammucchiata di persone che hanno una sola cosa in comune: dire no a tutto». «Lo sa come andrà a finire? La spiegheranno nell’unico modo in cui l’hanno sempre spiegata: che se no ci sono i fascisti», ha aggiunto rivolgendosi alla conduttrice. «Poi detto a Letta: "se firmi con loro un patto antitetico a questo, quello che emerge è una confusione totale". Se andiamo così dal Paese, ci facciamo ridere dietro», ha chiosato.

«Questa coalizione» del Pd «è fatta per perdere, c’era l’opportunità di farne una per vincere. La scelta è stata del Pd, e io non posso seguire una strada dove la coscienza non mi porta. Verso Letta c’è delusione per una scelta che potevamo fare, non c’è né animosità né condanna, mi aspettavo un pochino di più da lui».

«Renzi non l’ho sentito, ma gli dirò che come non si fa la politica destra contro sinistra non si fa nemmeno contro chiunque. Bisogna spiegare agli italiani come governare. Non ho parlato con Renzi, ci parlerò». Vede una strada convergente? «Lo vedremo. Negli ultimi due giorni ho ricevuto dai renziani contumelie, qualsiasi scelta non coincida con quella di Renzi per loro è una scelta da traditore della patria».

 

I TWEET DI LETTA E CALENDA

«Ho ascoltato Carlo Calenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l’unico alleato possibile per Calenda sia Calenda. Noi andiamo avanti nell’interesse dell’Italia». Lo scrive su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta.

«No Enrico. In verità eri tu. Buon viaggio e grazie comunque per la disponibilità a discutere». Lo scrive su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda, rispondendo a Letta.

 

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