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Coronavirus

Bertolaso: «Italia a lunghi passi verso la zona rossa». Bonaccini: «Rischiamo di essere travolti». Preoccupano le varianti

Il centro di Milano domenica 28 febbraio 2021 (foto Ansa)
Il centro di Milano domenica 28 febbraio 2021 (foto Ansa)
Il centro di Milano domenica 28 febbraio 2021 (foto Ansa)
Il centro di Milano domenica 28 febbraio 2021 (foto Ansa)

Cresce in Italia la preoccupazione per il diffondersi delle varianti del virus SarsCov2 che, più contagiose, rappresentano una nuova minaccia. Le mutazioni si stanno infatti espandendo sul territorio nazionale sempre più rapidamente e lo dimostrano i risultati dell’ultima indagine dell’Istituto superiore di sanità (Iss): il 54% delle infezioni Covid-19 nel nostro Paese è dovuto proprio alla variante inglese, il 4,3% a quella brasiliana e lo 0,4% alla sudafricana. Una situazione che, avverte l’Iss, impone un rafforzamento delle misure per frenare i contagi.

E cresce anche l'attesa per i dati del monitoraggio Iss-ministero della Salute che verranno resi noti venerdì. Tra le regioni a rischio c'è anche il Veneto, come ha anticipato il governatore Luca Zaia, che potrebbe passare in fascia arancione.

Ma la curva del contagio cresce un po' ovunque e diverse zone potrebbero cambiare colore a breve. Guido Bertolaso, consulente del presidente di Regione Lombardia per il Piano Vaccinale, teme che «tutta Italia, tranne la Sardegna, si stia avvicinando a passi lunghi verso la zona rossa. La Lombardia, per quello che ha passato nei mesi scorsi, è più vulnerabile rispetto ad altre regioni, ma non sono preoccupato per questa regione. più che per altre È fuori discussione che bisogna vaccinare. Si può fare molto di più rispetto a quello che già stiamo facendo rispetto a questa situazione. Bisogna andare a Bruxelles a battere i pugni». 

Grande preoccupazione è stata espressa anche dal governatore dell'Emilia Romagna e presidente della conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: «Il contagio è partito molto più veloce di prima a causa delle varianti. Se questa crescita, avvenuta in 10-15 giorni, non trova un’accelerazione nella risposta rischiamo di essere travolti. Noi come altre parti d’Italia». Bonaccini ha poi sottolineato che la variante inglese «pare quasi essere un nuovo virus per diffusione e categorie d’età».

Situazione critica anche in Piemonte, sul quale c'è l'ombra della zona rossa. «Abbiamo una situazione che ci dice che quotidianamente le cose stanno peggiorando - ha osservato il presidente della Regione, Alberto Cirio -. Per questo, come abbiamo iniziato a fare con le zone rosse e faremo ancora nei prossimi giorni, dobbiamo essere pronti a intervenire chirurgicamente laddove necessario»

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