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Italia

Addio a "Cala" Cimenti, il leggendario alpinista morto con un amico sotto una valanga

Una immagine di Carlalberto 'Cala' Cimenti tratta dal suo profilo Facebook
Una immagine di Carlalberto 'Cala' Cimenti tratta dal suo profilo Facebook
Una immagine di Carlalberto 'Cala' Cimenti tratta dal suo profilo Facebook
Una immagine di Carlalberto 'Cala' Cimenti tratta dal suo profilo Facebook

Sopravvissuto nel 2019 agli 8 mila metri del Nanga Parbat, la nona vetta più alta del mondo, ad ucciderlo sono state le montagne di casa, che conosceva come le sue tasche. È morto ieri pomeriggio sotto due metri di neve, in Alta Valle di Susa, Carlalberto Cimenti, detto "Cala", travolto da una valanga con l'amico e compagno di escursione Patrick Negro, anche lui deceduto.

 

Esperti scialpinisti, sono stati recuperati dal Soccorso Alpino, allertato dai carabinieri, nella zona della Cima del Bosco e del Col Chalvet, al confine tra i comuni di Cesana e Sauze di Cesana (Torino). A chiamare i soccorsi sono stati i familiari, preoccupati di non aver visto i due amici rientrare. La valanga è precipitata a valle per circa duecento metri lungo un canale; individuata con il binocolo, i soccorritori, con l'unità cinofila, si sono recati sul posto e hanno captato il segnale dell'Artva, l'apparecchio per la ricerca del travolto da valanga, che Cimenti e Negro indossavano. Con l'uso delle sonde i corpi dei due scialpinisti sono stati individuati e disseppelliti, ma per entrambi non c'è stato nulla da fare.

 

Una immagine di Carlalberto 'Cala' Cimenti tratta dal suo profilo Facebook
Una immagine di Carlalberto 'Cala' Cimenti tratta dal suo profilo Facebook

 

"Cala" aveva iniziato a scalare da giovanissimo, tanto che a dodici anni era già in cima al Monte Bianco. Veterano dell'Himalaya, aveva rischiato di morire sul Gasherbrun VII, in Pakistan, quando aveva salvato la vita a Franco Cassardo, suo compagno di scalata gravemente ferito. È stato l'unico italiano a vincere lo 'Snow Leopard', il riconoscimento dato a chi raggiunge le cinque vette di settemila metri che si trovano nell'ex Unione Sovietica. In Nepal, mentre si trovava a cinquemila metri, aveva chiesto di sposarlo a sua moglie Erika. Domenica, il giorno di San Valentino, avrebbe compiuto 46 anni.

 

Una immagine di Carlalberto 'Cala' Cimenti tratta dal suo profilo Facebook
Una immagine di Carlalberto 'Cala' Cimenti tratta dal suo profilo Facebook

 

MONTAGNA IN LUTTO PER "CALA". «Cordoglio unanime del mondo della montagna» per Carloalberto "Cala" Cimenti, morto ieri sotto una valanga in alta Valle di Susa con il compagno Patrick Negro. «Una notizia tristissima», commenta Marco Bussone, presidente dell’Uncem, l’Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani. «Cala Cimenti era un amico di Uncem e aveva partecipato più di una volta al Cuneo Montagna Festival, promosso da Uncem con il Comune di Cuneo, oltre a tantissimi eventi del mondo dell’alpinismo e della montagna - ricorda Bussone -. Due persone che avevano stima e affetto tra i colleghi, tra tutti noi, tra chi ama la montagna, l’alpinismo, i versanti innevati. A 45 anni, Cala era uno degli alpinisti professionisti più conosciuti al mondo. Da sempre si occupava di freeride per il comprensorio di Prali. Cala e Patrick ci mancheranno. Uncem ne è certa: il loro esempio e io loro amore per le Montagne non muoiono».

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