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Lutto nel giornalismo

È morto Gianni Bisiach, il maggior esperto italiano della famiglia Kennedy

Il giornalista, morto all'età di 95 anni, è stato scrittore e autore di importanti inchieste e speciali di storia nel corso degli anni.

È morto oggi all'alba a Roma, all'età di 95 anni, Gianni Bisiach, giornalista, scrittore, autore di importanti inchieste e speciali di storia per la Rai, in particolare per il Tg1 per cui ha curato per anni la rubrica di grande successo "Un minuto di storia".

Bisiach è il maggior “Kennedologo” italiano

Sua è la paternità di un voluminoso libro sulla vita e sulla morte di Kennedy ("Il presidente. La lunga storia di una breve vita") ed è anche il regista del film-documentario "I due Kennedy", un docufilm del 1969 nel quale si ipotizza il coinvolgimento della mafia nella morte del presidente e del fratello. Fu insignito del Premio Spoleto Cinema 1970 a pari merito con Luchino Visconti (La caduta degli dei) e Federico Fellini (Fellini Satyricon)

Rispetto alla gran maggioranza dei ricercatori, Gianni Bisiach ha sfruttato l’indubbio privilegio di poter conoscere in prima persona alcuni testimoni del caso Kennedy e ha avuto il merito di condurre personalmente alcune indagini a Dallas.

Alla Camera dei Deputati (con presidente Pier Ferdinando Casini) ha realizzato la mostra sul presidente John Fitzgerald Kennedy, inaugurata con la presenza della sorella Jean Kennedy Smith, e dei più stretti collaboratori presidenziali Arthur M. Schlesinger Jr. e Ted Sorensen. 

L'annuncio della morte 

Bisiach era ricoverato da tempo in una Rsa. A confermare la notizia, interpellato dall'Ansa, è stato l'avvocato Giorgio Assumma, suo amico di lunga data. Il giornalista, autore nel corso degli anni di inchieste giornalistiche per il telegiornale e speciali dei programmi culturali tv, sarà seppellito a Gorizia, dove era nato il 7 maggio 1927. Nel corso della sua carriera ha realizzato oltre 3.000 servizi, puntate e speciali di storia.

Un medico diventato giornalista, scrittore 

Come riporta il portale storico dell’Archivio del Quirinale, Bisiach era laureato in medicina con specializzazione in anestesia e radiologia. «Negli anni ’50, nella rivista mensile Incontri oggi, diretta da Lucio Lombardo Radice, ha fatto parte della redazione insieme a Luchino Visconti». Nel suo sterminato curriculum documentari ma anche sceneggiature con Cesare Zavattini e Michelangelo Antonioni.

Nel 1962 realizzò "Rapporto da Corleone", la prima inchiesta sulla mafia in Sicilia. Da questa inchiesta è nata la Commissione Parlamentare Antimafia (1963).

Nel 1965 realizza l’inchiesta "La pena di morte nel mondo": con la collaborazione di Robert Kennedy, salverà dalla camera a gas di San Quintino il condannato a morte Dovie Carl Mathis, fornendogli i mezzi per un’efficace difesa.

Nel 1978 - si legge ancora sul portale - Saddam Hussein, vicepresidente della Repubblica dell’Iraq, lo invita a Baghdad per il Festival del Film antimperialista, e accompagna Bisiach a visitare il Paese (Babilonia, Bassora) oltre ad assegnargli il premio per il film "I due Kennedy”.

Le grandi inchieste di Bisiach

Altre inchieste: sullo spionaggio, con il direttore della CIA William Colby; sull’Etiopia con l’imperatore Hailé Selassié; a Teheran con lo Scià di Persia; a Londra con i Beatles esordienti, ad Haiti con i terribili tonton macoutes, tagliatori di teste; in Amazzonia con gli Indios nella foresta; all’Actors Studio con Lee Strasberg e Paul Newman; in Venezuela con il presidente Caldera; in Perù con la pilota Hilde Goetz; a Wall Street con Franco Desideri; a Dallas con Ruggero Orlando; a New Orleans con il procuratore generale Jim Garrison (reso famoso dal film JFK "Un caso ancora aperto"); a Le Bourget col cosmonauta Yuri Gagarin, primo uomo nello spazio; a Capo Kennedy con gli astronauti del Progetto Apollo per gli sbarchi sulla Luna.

Luisa Dissegna

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