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Europa

Affitti brevi, Regioni Ue chiedono trasparenza e equilibrio

Ciambetti, Venezia chiede di fissare paletti
BRUXELLES - "Libero accesso ai dati e trasparenza per dare a ogni territorio, dalle grandi città alle comunità rurali, gli strumenti necessari per trovare il giusto equilibrio nella regolamentazione delle piattaforme online di affitti a breve termine come Airbnb". Sono le richieste principali di città e regioni europee contenute in un parere redatto dal presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, e rivolto alle istituzioni dell'Ue che stanno attualmente elaborando l'attesa nuova normativa sugli affitti a breve termine. "Il nuovo quadro normativo dell'Ue deve contribuire a promuovere un ecosistema turistico più equilibrato - ha detto Ciambetti -. Va salvaguardato il tessuto socio-economico locale, evitando fenomeni come la gentrificazione e lo svuotamento dei centri storici delle città d'arte, ma allo stesso tempo incoraggiando i viaggiatori a guardare maggiormente ai centri più piccoli e alle comunità rurali".
"Per noi, Regioni e Comuni è importante avere i dati di chi viene e soggiorna" negli appartamenti affittati a breve termine "per far emergere anche chi fa dumping in questo settore" ha aagiunto il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, a margine della votazione al Comitato europeo delle Regioni del parere da lui redatto. "Questo parere - ha aggiunto - permette alle autonomie locali, e in particolare ai Comuni, di mettere qualche paletto, di mettere qualche regola". "Lo facciamo per Venezia, ma ce lo hanno chiesto, tra gli altri, anche le isole Baleari, Parigi, Berlino e Praga. Quindi è una possibilità che viene lasciata in capo al Comune per riuscire a gestire questo tipo di flussi".
"Quello che mi aspetto da questo regolamento è un lavoro proporzionato che sia abbastanza semplice per gli host di tutti i giorni per mettere la loro casa su piattaforme per sbarcare il lunario attraverso l'industria del turismo". E "mi aspetto anche che sia abbastanza efficiente da far sì che i nostri stakeholder trovino un vantaggio nel collaborare". Lo ha detto, Emmanuel Marill, direttore di Airbnb per Europa, Medio Oriente e Africa, intervenendo nel corso della riunione della Commissione NAT del Comitato europeo delle Regioni. Marill ha sottolineato come ci siano 1,3 milioni di persone che affittano le loro case tramite la piattaforma online, di cui quasi 1 milione ha una sola proprietà in affitto e ha quindi invitato ad "essere molto cauti" e non imporre norme troppo restrittive che escluderebbero i privati cittadini dal mercato, che magari affittano solo una stannza "per sbarcare il lunario". Tuttavia, Marill ha affermato che Airbnb è a favore di una maggiore regolamentazione in materia di trasparenza e condivisione dei dati.
Redazione Ansa