Gian Nicola Pittalis MESTRE (VENEZIA) Sono 17 le aziende venete (non una vicentina) che fino ad ora hanno sperimentato le buone pratiche della trasformazione digitale con tutti i vantaggi che ne derivano. Cosa vuol dire concretamente “Industria 4.0” lo si può vedere con un semplice clic, grazie al nuovo sito internet presentato ieri a Mestre dal presidente di Confindustria Veneto, Matteo Zoppas (http://100luoghi.industria40veneto.it/). «Si tratta - dice - di una iniziativa che, unica in Italia, punta a sensibilizzare le imprese a fare il grande passo. Un progetto pilota che sta dando i suoi frutti ed è pronto per essere esportato fuori i confini regionali». “Industria 4.0”, lo ricordiamo, è il piano rivolto alle imprese che investe oltre 10 miliardi e coinvolge più di 40.000 aziende. «Il Veneto - continua Zoppas - è la seconda regione in questo campo, mentre in tutto il Paese sono 100 i luoghi che hanno aperto le loro porte per far vedere come questo progetto rappresenti un valore aggiunto, al di là degli sgravi fiscali per l'acquisto dei macchinari. Di più: è un esempio da portare ad altri imprenditori. I casi di successo grazie a macchinari integrati con i sistemi informatici e informativi portano un plus valore gettando le basi per sviluppo e competitività». E se il Veneto è ricettivo, va anche detto, stando al quadro di Confindustria che «c’è ancora in azienda una scarsa alfabetizzazione digitale: 17% di imprese innovatrici contro il 46% di imprese ancora totalmente analogiche». Dunque? Serve sensibilizzare per far capire che il cambiamento è necessario. IL PROGETTO. Come? Attivando processi di emulazione e networking che coinvolgano aziende di settori diversi. È così che si può sviluppare un vasto processo di diffusione di conoscenza in tutto il sistema produttivo veneto. Gianni Potti, delegato di Confindustria Veneto alle politiche per l'innovazione, ricerca e industria 4.0 spiega: «Il Progetto “I 100 luoghi di Industria 4.0” nasce dal basso, da un territorio fatto da tantissime piccole medie imprese venete, che sono il nostro vero parco tecnologico e innovativo. Il fatto che si sia esaurita la spinta propulsiva degli incentivi promossi, va vista come un'opportunità: gli incentivi non durano all'infinito, devono servire solo come stimolo iniziale al mercato per puntare a formazione e innovazione. Da settembre inizieremo a formare la figura del manager 4.0 che poi, attraverso le aziende che apriranno le loro porte al progetto, inizierà un roadshow in tutte le province per raccontare i vantaggi che si possono ottenere. Si inizia a Treviso il 19 settembre, poi a Padova a ottobre e a seguire tutta la regione». IL PRIMATO VENETO. «L’iniziativa è solo nostra – spiega Stefano Miotto, referente industria 4.0 – perché siamo i primi in Italia ad attuarla. Ci siamo ispirati allo scenario generale e dal benchmark competitivo con le altre regioni europee, soprattutto il Baden Wurttenberg. Speriamo di arrivare a 100 aziende entro un anno. Per ora il campione è formato da 17 aziende. Ma già in Veneto il 45% delle imprese si è reso disponibile al progetto, questo ben al di là degli sgravi fiscali». • © RIPRODUZIONE RISERVATA