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Veneto

Venezia, primo giorno di ticket: assalto ai gazebo per il pagamento. Tensione tra polizia e no-ticket

Controlli serrati, ai turisti piace l'iniziativa. Il sindaco Brugnaro: «Chiedo scusa per il disagio ma necessario per preservare la città». Due le manifestazioni contro il contributo d'accesso
Venezia, tensione tra polizia e manifestanti contro il ticket d'accesso alla città (Foto ANSA)
Venezia, tensione tra polizia e manifestanti contro il ticket d'accesso alla città (Foto ANSA)
Venezia, primo giorno ticket d'accesso

A Venezia a metà mattinata di oggi, 25 aprile, sono arrivate 100 mila persone, di queste 8 mila hanno pagato il contributo di accesso nel primo giorno di sperimentazione. Il dato è stato reso noto dagli assessori al Bilancio e al Turismo, Michele Zuin e Simone Venturini. «Sta andando tutto bene - dice Zuin - almeno ci pare, nessuno ha protestato e quasi tutti erano informati». «Bisogna provare a cambiare - aggiunge Venturini - e per farlo bisogna correre dei rischi, passare per impopolari e perdere voti ma se non si prova nulla, se non si ha il coraggio di fare non si va da nessuna parte». Alle loro spalle dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia arrivano frotte di turisti con i treni a lunga percorrenza. Ci sono i controlli e tutti sventolano il cartaceo con il QR code, sono per lo più esenti perché vanno in albergo e pagano la tassa di soggiorno, ma qualcuno è sprovvisto del documento e viene invitato a pagare i 5 euro di ticket. Un sistema che inaugura i 29 giorni scelti per l'ingresso vincolato in città, che va da oggi al 5 maggio.  

 

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Assalto a gazebo per pagare o per l'esenzione

Nel frattempo è assalto al gazebo per pagamento o esenzione dal contributo di accesso. Ai tanti turisti e pendolari della vacanza si aggiunge la schiera dei giornalisti giunti da gran parte del mondo per studiare il primo 'biglietto' pensato per visitare una città. C'è un po' di stupore, pochi quelli che erano preparati ad una macchina così imponente ad uno dei principali terminal della città ma nessuno si lamenta. Divisi i turisti, con esenzione o meno. sull'obolo da pagare. Una famiglia pugliese ospite di familiari in Veneto è esente ma deve registrarsi. Sbuffano alla macchinetta per registrarsi, qualcosa non torna, chiedono aiuto all'assistente e intanto commentano «non è giusto pagare o essere registrati» ma all'obiezione sui mali dell'overtourism rispondono «non è giusto neppure questo». Unanime l'approvazione dei turisti stranieri che pagano, sono soprattutto americani, francesi e spagnoli. «Il problema lo abbiamo capito, l'Italia è fatta di città antiche - dice una signora americana giunta da Firenze -, non c'è nulla di male a pagare se poi si può visitare meglio la città. Unico problema il tempo che fugge in coda, se a Firenze ce lo avessero detto avremmo magari pagato in altro modo». Imbarazzo per un gruppo di ragazze di Vicenza. Devono andare a pranzo a Pellestrina - sono esenti perché è un'isola - ma non sanno se devono registrarsi o meno, cercano informazioni sui totem ma vengono subito rapite da una tv per un'intervista.

 

Il sindaco Brugnaro: «Chiedo scusa per disagio, ma sono soddisfatto»

«Non si è mai fatto nulla per regolare il turismo, la politica non lo fa perché non ha interesse a farlo. Io l'ho fatto». Lo ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro davanti alla stazione, dove sono stati installati i varchi per l'avvio della sperimentazione sul contributo di accesso alla città storica. «Chiedo scusa per il disagio ma dobbiamo fare qualche cosa - ha aggiunto - non si può solo parlare, bisogna provare a fare qualche cosa e ora lo stiamo facendo perché abbiamo il dovere e il compito di lasciare e preservare la città per le prossime generazioni». «La paura del cambiamento è legittima - ha sottolineato Brugnaro - ma anche questa può servire per migliorare ma se la paura blocca tutto non c'è progresso, non c'è futuro». «Oggi spendiamo più soldi di quanti ne incassiamo - ha proseguito - ma questa non è una spesa è un modo per far capire che bisogna cambiare e quindi diluire le visite alla città evitando gli intasamenti e le persone lo stanno capendo, c'è qualche protesta? Va bene la accettiamo è legittima spero solo che serva a migliorare». «La sperimentazione sarà medio lunga - ha spiegato Brugnaro -, dobbiamo raccogliere dati ed informazioni per poi tarare il sistema, offrire servizi come già fa il QR code che ha la piantina della città con ad esempio, segnati i servizi igienici e poi quando si passerà all'utile economico tutto andrà in servizi alla città: non abbiamo più i finanziamenti della Legge speciale per Venezia anche se, se si trovano per il ponte di Messina, potrebbero essere trovati anche per questa città unica». «La maggior soddisfazione - ha concluso - vedere chi si avvicina ai varchi sventolando il QR code d'accesso: hanno capito». 

 

Protesta dei centri sociali e dei no ticket

Circa 300 appartenenti ai centri sociali hanno dato vita stamane a Piazzale Roma a una manifestazione di protesta contro l'introduzione del ticket d'accesso alla città per i turisti giornalieri. Qualche momento di tensione si è registrato quando i giovani hanno provato a superare il cordone delle forze dell'ordine, per raggiungere l'area della stazione ferroviaria, dove c'era il posto di controllo sui voucher, o sui QR che certificano l'esenzione per le categorie che devono solo registrarsi all'app del Comune. Nel mirino dei contestatori soprattutto la figura del sindaco Luigi Brugnaro, e l'idea di una città trasformata in "Veniceland".

Clima più tranquillo, invece, in una seconda manifestazione dei comitati cittadini contrari al ticket, posizionati vicini al posto di controllo dei QR. C'è stato anche un breve confronto con il sindaco Brugnaro, finito in un abbraccio.  

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