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L'inchiesta

Tangenti Mose
sequestrato
il tesoro di Galan

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Giancarlo Galan
Giancarlo Galan
Giancarlo Galan
Giancarlo Galan

Un sequestro di 12,3 milioni di euro è stato eseguito dalla polizia economico finanziaria di Venezia, su ordine del Gip di Venezia, nell’ambito di un’indagine per riciclaggio internazionale ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria, riguardante il reinvestimento all’estero delle tangenti incassate dall’ex presidente del Veneto, Giancarlo Galan. Nell’indagine, che coinvolge sei persone, sono coinvolti due commercialisti padovani nel ruolo di prestanome.

I sequestri della guardia di finanza nell’indagine sul presunto riciclaggio delle tangenti sul Mose sono in corso di esecuzione, e riguardano denaro depositato presso banche venete, due imprese e quote di società e 14 immobili in Veneto e Sardegna.

 

Gli accertamenti finanziari e le indagini tecniche hanno consentito di accertare che tra il 2008 e il 2015 i due commercialisti avevano garantito, attraverso il loro studio professionale, l’intestazione fiduciaria di quote di una società veneziana di fatto riconducibile a Galan.

 

I professionisti avevano messo inoltre a disposizione conti correnti in Svizzera, intestati a società di Panama e delle Bahamas e gestiti da due fiduciari elvetici, le cui somme sono state successivamente trasferite su un conto corrente di una banca a Zagabria, intestato alla moglie di un terzo professionista del medesimo
studio padovano. 

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