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Veneto

Vigne danneggiate ai parenti del governatore trentino Fugatti. Il messaggio: «Ringraziate l’ammazza orsi»

Atto intimidatorio subito dalla cantina di Brentino Belluno nel Veronese. Il danno ammonta a 60mila euro.
Lo striscione a firma Animal Liberation Front
Lo striscione a firma Animal Liberation Front
Lo striscione a firma Animal Liberation Front
Lo striscione a firma Animal Liberation Front

Ha avuto eco nazionale la notizia dell’atto intimidatorio subito dall’azienda Roeno di Brentino Belluno nel Veronese e dal presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Nella notte tra giovedì e venerdì scorsi sono state recise un'ottantina di viti in un terreno dell’impresa vitivinicola gestita da Giuseppe e Cristina Fugatti, cugini del governatore trentino.

Il messaggio con scritto «Ringraziate l’ammazza orsi»

Accanto alle piante tagliate alla base è stato lasciato uno striscione con scritto «Ringraziate l’ammazza orsi», con un chiaro riferimento al politico trentino. L'attacco è stato firmato da attivisti animalisti, per ora ignoti, di Alf, Animal liberation front. I filari di vigne sono stati danneggiati in modo irreparabile per un danno, non assicurato, che raggiungerebbe i 60mila euro. I carabinieri di Caprino stanno proseguendo con le indagini per individuare gli autori. 

Le reazioni politiche

La notizia è stata ripresa da diverse testate nazionali. Sono così arrivati attestati di solidarietà e vicinanza a Fugatti e ai suoi familiari da alcuni rappresentanti delle istituzioni, a partire dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana e dal governatore del Veneto Luca Zaia. «Esprimo ferma condanna per quanto avvenuto ai danni del presidente Fugatti e dei suoi familiari. Auspico che i responsabili siano presto individuati e che queste gravi iniziative vengano adeguatamente sanzionate», afferma Fontana. «La differenza di idee si può manifestare senza arrivare ad atti che non possono essere definiti dimostrativi perché danneggiano ambiente, piante e produzioni e offendono persone», commenta il presidente della Regione. «Rinnovo la mia vicinanza al collega Fugatti e alla sua famiglia con l'augurio che azioni simili non abbiano più a ripetersi». 

Su quanto accaduto interviene anche Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno: «Il presidente Fugatti e i suoi familiari sono stati vittime dell’ennesima indegna intimidazione da parte di chi, nascondendosi vigliaccamente dietro l’anonimato, pensa di intimorire l’azione e il pensiero delle istituzioni democratiche del Paese. Questi sono gesti intollerabili e infami che vanno condannati, certi che gli autori saranno puniti». La senatrice Mara Bizzotto, vicepresidente vicario della Lega a Palazzo Madama, definisce il gesto un «atto vile, intimidatorio, che si commenta da solo e che ci auguriamo venga condannato da tutte le parti politiche».

Il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Claudio Soini,  esprime «totale solidarietà al presidente della Provincia autonoma per quanto accaduto ai parenti per l’impegno messo in campo dall’esecutivo nelle politiche di gestione dei grandi carnivori». 

Anche per il Wwf «un episodio da condannare»

Anche per Michele Dall'O di Wwf Verona, «L’episodio è da condannare e non ha giustificazioni. Non sono questi i metodi da usare. Purtroppo però la gestione degli orsi portata avanti in Italia sta lasciando a desiderare. Stiamo vivendo una situazione di esasperazione, che causa reazioni emotive dannose: da una parte la politica che agisce con la pancia, seguendo le richieste dei territori, dall’altra le azioni estreme di alcuni movimenti animalisti. Bisogna ripensare al modello di gestione dell’orso». D’accordo Raffaello Boni, presidente del circolo Garda Baldo di Legambiente, che parla di «azioni da condannare fermamente». 

Emanuele Zanini

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