L’Autorità europea per la sicurezza alimentare, Efsa, lo mette nero su bianco: «I Pfas fanno male». E riduce la dose tollerabile giornaliera. Si tratta di un report molto atteso perché se da una parte le sostanze perfluoroalchiliche sono ampiamente utilizzate nei prodotti industriali e di consumo, qui in Veneto la situazione è emergenziale a causa di un maxi inquinamento che ha coinvolto la falda acquifera contaminando il sangue di tantissimi veneti che abitano nella cosiddetta zona rossa. L'Efas nella relazione riassuntiva sostiene che i Pfas che ci sono nel cibo e nell'acqua «vengono accumulati nell'organismo». E fin qui nulla di nuovo. «Ma qui - si legge - possono creare effetti critici sull'aumento del colesterolo; sulla riduzione della risposta anticorpale a seguito delle vaccinazioni per i bambini». E ancora. I Pfas producono la «riduzione del peso al momento della nascita». Alla luce di tutto questo l'Efsa ha abbassato i livelli guida tollerabili per le esposizioni alimentari. «Ma ora - denuncia l'europarlamentare Danilo Zoffoli, Pd - serve anche ridurre i limiti nella Direttiva Acque potabili».