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Le decisioni del Cdm

Medici e sanitari no vax tornano a lavoro, Zaia: «Lo auspicavo da tempo»

Il governatore del Veneto commenta le decisioni assunte dal Governo Meloni riguardo alle nuove norme anti-Covid. «Scelte di buonsenso»
Il governatore del Veneto Luca Zaia (Foto ANSA)
Il governatore del Veneto Luca Zaia (Foto ANSA)
Il governatore del Veneto Luca Zaia (Foto ANSA)
Il governatore del Veneto Luca Zaia (Foto ANSA)

«Le scelte adottate dal Consiglio dei Ministri in materia di Covid mi trovano d’accordo: sono decisioni improntate al buon senso, che garantiscono la sicurezza là dove serve». Lo afferma il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando le decisioni assunte dal Governo riguardo alle nuove norme sulla pandemia.

Rientro in servizio dei medici non vaccinati

«Il rientro in servizio dei sanitari non vaccinati ad esempio - aggiunge Zaia - è una misura che io stesso auspico da tempo, anche perché l’approccio generale verso questo virus nel tempo deve inevitabilmente cambiare, andando verso una situazione di convivenza, dove, più delle norme, vale l’attenzione e l’intelligenza nei comportamenti di ogni singolo individuo. Il rientro in servizio di migliaia di sanitari inoltre, costituisce un grande aiuto per dare una risposta alla carenza di medici in tutta Italia. In Veneto sono attualmente 605 gli operatori della sanità sospesi pronti a rientrare».

Mantenimento mascherine negli ospedali

Il governatore approva anche la scelta del mantenimento delle mascherine negli ospedali. «Condivido anche la scelta di mantenere l’obbligo della mascherina all’interno degli ospedali e dei luoghi di cura in generale - osserva - dove ci sono persone malate, e quindi in condizioni di particolare debolezza, che vanno protette, anche del possibile veicolo del virus costituito dai visitatori. Si tratta di un approccio pragmatico, concreto, che interferisce poco con la vita di tutti i giorni della stragrande maggioranza dei cittadini, ma continua a proteggere i pazienti, sarebbe stato un grandissimo errore togliere la mascherina». 

Il Covid in Veneto

Zaia ricorda che da inizio pandemia il totale dei professionisti sanitari sospeso in Veneto è stato di 2.516 persone, con 98 medici, 1060 infermieri, 597 operatori socio sanitari, 272 amministrativi, 133 tecnici. Tornando invece sulle protezioni individuali, il presidente evento rileva che «anche a Covid superato l’esperienza ci ha insegnato che la tutela e la difesa dei soggetti fragili è un’azione che va messa in campo anche a prescindere da questo virus. La mascherina negli ospedali è un segno di rispetto e attenzione nei confronti dei ricoverati e degli operatori, ormai ampiamente condiviso e diventato di uso comune in tutti i reparti. Ora in Veneto il Covid sembra complessivamente allentare la presa: ma teniamo alta l’attenzione, cercando di cercando di essere sempre un passo avanti al virus, anche nella fase discendente».

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