Oltre venti chilometri di coda in entrata a Jesolo e litorale, con migliaia di auto e mezzi di trasporto pubblici diretti al mare bloccati sotto il sole. Un’odissea durata per alcuni anche 5 ore con i più giovani che sono scesi dai bus raggiungendo la spiaggia a piedi. Così si è trasformata la gita al mare organizzata ieri 2 giugno. E domani pomeriggio-sera, domenica 4 giugno, al momento del controesodo, la storia è è destinata a ripetersi. Ma questa volta in uscita.
Tutte le strade ieri erano intasate, anche quelle secondarie
E c'è chi ha impiegato quasi tre ore per arrivare a Jesolo da Mestre. Il tappo dell’ingresso al Lido: un’unica strada per tutti gli oltre 15 chilometri che arrivano fino a Punta Sabbioni. E ancora peggio è andata per chi arrivava da Treviso che si è trasformata in un unico serpentone di automobili. Qui l’intasamento è immediato, e la conseguenza è il continuo accumularsi di macchine, chilometro dopo chilometro, su tutta la strada che la Regione vorrebbe trasformare in autostrada a pagamento (senza stappare prima il blocco di Jesolo). Una volta raggiunto il Lido, poi, trovare dei parcheggi è stato impossibile o quasi, con i posteggia a pagamento al completo già a metà mattina.
Registrate ieri, venerdì 2 giugno, circa 150 mila presenze a Jesolo
Sullo sfondo rimangono le 150mila presenze certificate ieri, 2 giugno, dal Comune attraverso i collegamenti dei telefonini alle celle telefoniche, una cifra che dovrebbe ripetersi oggi e anche domani, tenendo conto pure delle tante presenze straniere, tedeschi e austriaci in particolare. «É un fine settimana di grandi arrivi ha detto il sindaco Christofer De Zotti - sicuramente un ottimo segnale in prospettiva».
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