Soccorso alpino

Due turisti salvati nella notte sul Baldo, uno in grave ipotermia

Soccorso alpino, recupero escursionisti sul Baldo

Sono stati recuperati a notte fonda, con un difficile intervento, due escursionisti spagnoli di 35 e 36 anni - uno in condizioni di probabile grave ipotermia - bloccati dalla neve sul Monte Baldo a 1750 metri di quota.

I due erano partiti per una lunga camminata e sono stati fermati dalle condizioni meteo avverse. L'allarme al Soccorso alpino di Verona è scattato poco prima delle 19 per il recupero di due dispersi in un punto imprecisato del Baldo. Quando, facendo attivare il traffico dati, si è riusciti a risalire alla loro posizione, i soccorritori hanno appurato che si trovavano lungo il sentiero 5, versante lago, luogo che avrebbe richiesto diverse ore di cammino a piedi, con una nevicata in corso.

Poiché l'elicottero di Verona emergenza, dopo aver tentato di avvicinarsi, senza visibilità aveva dovuto rinunciare, una prima squadra ha iniziato la salita a piedi per i Piombi. A causa della scarsa copertura radio e telefonica, le comunicazioni sono state complicate per la durata di tutto l'intervento. La Centrale, che riusciva a ricevere qualche messaggio, avvertiva i soccorritori che i due escursionisti avevano molto freddo, non indossando abbigliamento e calzature adatte alle rigide temperature.

Verso le 23.30 la prima squadra è riuscita a raggiungerli. Subito la situazione è apparsa critica: uno dei due uomini era a terra, cosciente, ma immobile. Mentre una seconda squadra, con medico e infermiera si portava più vicino possibile in fuoristrada e quad, i soccorritori sul posto hanno subito provveduto a riscaldare con piumini e coperte termiche l'escursionista a terra e il compagno, che era in piedi, collaborativo e che, dotato di imbrago e assicurato, ha iniziato la discesa affiancato da due tecnici.

La presenza di 30 centimetri di neve fresca e le forti raffiche di vento, oltre a ostacolare il cammino, hanno costretto a rinunciare ad un primo avvicinamento dell'elicottero di Trento abilitato al volo notturno. Quando il medico di Stazione, anestesista rianimatore, salito a piedi ha raggiunto il paziente, le sue condizioni si erano aggravate e sono state mobilitate ulteriori forze in previsione del lunghissimo trasporto a vaĺle. Con una terza squadra già partita, si sono mosse anche la Stazione trentina di Riva, fermata peraltro da una frana verso Malcesine, e la Stazione speleo di Verona.

Fortunatamente alle 3.20 un varco nel maltempo ha permesso l'arrivo dell'elisoccorso trentino, che ha subito provveduto a recuperare con il verricello la barella con l'escursionista più grave, trasportato immediatamente al Santa Chiara. In una seconda rotazione l'elicottero è poi tornato a prendere il compagno, che si trovava alcune centinaia di metri più in basso sorretto dai soccorritori. Le squadre sono rientrate in autonomia in base alle 8.30.

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