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La conferenza stampa

Zaia: «Veneto con l'Rt più alto d'Italia. Troppi assembramenti, siamo preoccupati». Rosi: «La metà dei pazienti in intensiva muore»

Zaia punto stampa 5 dicembre

Il governatore Luca Zaia anche oggi, sabato 5 dicembre, in diretta da Marghera farà il punto sull'andamento dei contagi in Veneto. Sul tavolo anche la polemica, non ancora spenta, tra Regioni e governo alla luce dell'ultimo Dpcm. Probabili anche aggiornamenti sulla situazione maltempo in Veneto. Alla conferenza stampa partecipa anche il dottor Rosi, responsabile delle terapie intensive del Veneto.

 

LA DIRETTA

 

I DATI

«Sono  oltre 3mila i nuovi positivi con una incidenza del 6.93 per cento sui tamponi fatti. Negli ospedali ci sono 3.059 ricoverati in totale: superato di gran lunga il totale della prima fase. Nelle ultime 24 ore sono 108 le vittime: il totale dei morti è preoccupante. Tutte le curve, a parte Venezia, hanno una tendenza a scendere. Ma il virus ci ha abituato a cambiamenti repentini, quindi non dobbiamo abbassare la guardia»

 

RT PIU' ALTO D'ITALIA, NO FIUMI DI GENTE IN GIRO

«Questo è il primo weekend delle festività natalizie che rischia di diventare un lungo weekend di spese. Oggi siamo la prima regione d'Italia per quanto riguarda l'Rt: 1,11. Da noi cala lentamente: se da un lato è perché siamo pieni di tamponi, dall'altro è pur vero che a fare la parte del leone su questa partita è la mancanza di distanziamento sociale. Se i cittadini ci danno una mano ne veniamo fuori velocemente, altrimenti restiamo con un punto di domanda. Il Veneto è in zona gialla perché ha saputo gestire bene la pressione sugli ospedali, ma adesso con oltre 3.000 ricoveri il problema si sente. Siamo fortemente preoccupati per gli assembramenti che continuano a esserci»

 

ANCHE LUNEDÌ CENTRI COMMERCIALI CHIUSI

«Lunedì 7 è considerato pre-festivo, anche per il Dpcm, quindi i centri commerciali restano chiusi»

 

MALTEMPO, NON ANDATE IN MONTAGNA

«Nonostante l'allerta meteo e il pericolo valanghe vediamo fiumi di persone dirette in montagna. State a casa»

 

DPCM E DIVIETO SPOSTAMENTI

«Al momento dal Governo non ci sono novità su eventuali ravvedimenti della norma sulle chiusure tra comuni» 

 

TERAPIE INTENSIVE, MORTALITÀ E FASCE D'ETÀ

Interviene il dottor Rosi: «Da una settimana la situazione nelle terapie intensive è stabile, tra i 340-350: vuol dire che ci sono 20-25 persone che entrano al giorno, un afflusso pesante. I numeri ci dicono che ogni 200 positivi, uno finisce in terapia intensiva, un dato ormai stabile da più di un mese. Questo vuol dire che se oggi abbiamo 3.600 positivi, 14 entreranno in intensiva e circa un centinaio in area non critica. Nel mese di novembre la percentuale di pazienti che sopravvive è poco superiore al 50 per cento, vale a dire che di quei 14, circa 7 moriranno. Va poi evidenziato che i pazienti mediamente restano a lungo in terapia intensiva: i meno gravi 15 giorni, quelli che muoiono almeno 20 giorni. L'unico modo per ridurre la percentuale di pazienti in ospedale è quello di ridurre il numero dei positivi. E finché non ci sarà il vaccino l'unica prevenzione è quella di evitare gli assembramenti. Analizzando le fasce di età, la metà dei pazienti ha più di 70 anni, l'altra metà ha meno di 70 anni: la mortalità è elevata anche nei cinquantenni, sessantenni»

 

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