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Aggiornamenti sul contagio

Coronavirus, 25
i casi in Veneto
Due a Venezia

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Sagono a 25 (compreso l’uomo deceduto) i contagiati in Veneto.
Sagono a 25 (compreso l’uomo deceduto) i contagiati in Veneto.
Il nuovo punto sul contagio (intervista a Luca Zaia)

AGGIORNAMENTO ORE 21. «Si chiude una giornata pesante ma con un dato positivo. Il dato dei contagiati non è in incremento: 25 erano stamattina, 25 sono stasera. Abbiamo adottato delle misure straordinarie, difficili da affrontare e forse da digerire perchè incidono sulla vita quotidiana di milioni di cittadini , ma l’abbiamo fatto perchè abbiamo a cuore la salute dei veneti. Quella viene prima di tutto. Prima della politica. Prima delle polemiche. Non andremo al cinema? Al teatro? Allo stadio? In discoteca? Si ma forse non andremo in ospedale... Questa è la nostra sfida, speriamo di vincerla». Così, su Facebook, il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia.

 

ORE 11.40. Sono saliti a 25 (compreso l’uomo deceduto) i casi di persone contagiate dal Coronavirus in Veneto.

Tra i nuovi malati anche due anziani di Venezia, ricoverati nell’ospedale lagunare. Lo ha reso noto poco fa il governatore Luca Zaia. Sono due 88enni ricoverati nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santi Giovanni e Paolo.

 

Sono risultati negativi al test gli otto cittadini cinesi, ma residenti a Vò Euganeo, avventori dello stesso bar frequentato dai primi due contagiati.

Nel solo focolaio di Vò Euganeo si contano adesso complessivamente 19 contagi.

 

IL VIDEO: L'ORDINANZA FIRMATA DA ZAIA

 

IL NUMERO VERDE DELLA REGIONE 800462340. Attivato un numero numero verde 800462340 da stamattina dalla Regione Veneto per assistere e informare i cittadini sui comportamenti da tenere da parte delle persone che temono di essere entrate in contatto con virus.

La decisione è stata presa alla luce del fatto che numerose persone stanno chiamando il 118 per chiedere informazioni sull’infezione, per evitare il sovraccarico delle centrali operative, che può avere delle conseguenze sul soccorso a persone che hanno effettivamente necessità di un intervento immediato.

 

Si raccomanda peraltro di chiamare il 118 in caso di difficoltà respiratoria, per richiedere l’invio immediato di un’ambulanza.

 

I tecnici della Regione precisano che le persone che temono di essere entrate in contatto con soggetti infetti, ma che non hanno alcun sintomo o che presentano sintomi lievi come febbre e/o tosse senza difficoltà respiratoria, non devono chiamare il 118 e non devono recarsi in ospedale; devono invece rivolgersi al numero verde 800462340 che in base alle notizie riferite fornirà tutte le informazioni e le eventuali istruzioni sui comportamenti da adottare. Inoltre gli utenti possono chiedere informazioni ed istruzioni anche al proprio medico di medicina generale.

 

I medici di medicina generale del Veneto potranno essere contattati telefonicamente dai loro assistiti che percepiscano sintomi, e che non dovranno quindi recarsi in ambulatorio. Il medico effettuerà un triage telefonico e deciderà se è necessario effettuare una visita domiciliare o attivare l’intervento del servizio di igiene pubblica o del sistema di emergenza-urgenza.

 

AGGIORNAMENTO ORE 11. Tampone negativo al Coronavirus per tre pazienti ricoverati all'ospedale San Bortolo di Vicenza. Lo conferma il direttore generale dell'Ulss 8 Berica, Giovanni Pavesi.

La procedura sanitaria nel nosocomio berico era stata attivata dopo che tre cittadini erano ricorsi alle cure dell'ospedale, in attesa di accertare l'origine delle complicanze influenzali dei tre pazienti.

 

SABATO 22 FEBBRAIO. È veneto il primo morto per Coronavirus in Italia. Adriano Trevisan, 78 anni di Vo' Euganeo (Padova), è deceduto all'ospedale di Schiavonia (Padova), dove era ricoverato insieme con un'altra persona positiva al virus. Ex titolare di una piccola impresa edile, Trevisan aveva tre figli, una delle quali, Vanessa, era stata sindaco di Vo' Euganeo di dove sono originari. L'uomo, ricoverato già da una decina di giorni per precedenti patologie, è spirato in ospedale: «Non c'è stato neppure il tempo per poterlo trasferire», ha detto il governatore Zaia.

 

La prima vittima per il coronavirus: Adriano Trevisan, 78 anni
La prima vittima per il coronavirus: Adriano Trevisan, 78 anni

 

SALGONO A 16 I CONTAGIATI IN VENETO. Sono 16 i casi di Coronavirus registrati finora in Veneto.In particolare, a Vò Euganeo si contano 12 casi, tra cui la persona deceduta ieri, e a Mirano si contano 4 casi, di cui tre sono operatori sanitari dell’ospedale.

 

SCHIAVONIA, CHIUSE IN OSPEDALE 450 PERSONE. Sarebbero 450 in tutto le persone chiuse da venerdì pomeriggio all’interno dell’ospedale di Schiavonia (Padova) a causa dell’allarme da coronavirus. Di questi, 300 sono pazienti e 150 i dipendenti della struttura. Per tutti è prevista l’effettuazione del tampone per accertare l’eventuale contagio. L’ospedale di Schiavonia ha complessivamente 300 posti letto e 600 dipendenti. Anche il personale che non si trovava ieri nei reparti sarà sottoposto ai test.

 

L'ospedale di Schiavonia, nel padovano
L'ospedale di Schiavonia, nel padovano

 

I sindaci di Noventa Vicentina, Albettone e Agugliaro, limitrofi a Vo' Euganeo, hanno deciso di chiudere le scuole sabato 22 febbraio.

 

VO' SI BLINDA: TEST PER 4000. Sospensione di tutte le attività pubbliche e religiose, chiusura degli esercizi commerciali, esclusi quelli alimentari e le farmacie, chiusura delle scuole, divieto di spostamento anche per chi lavora al di fuori del comune, interruzione di fermata dei mezzi pubblici. Sono le misure di sicurezza per prevenire la diffusione del contagio contenute nell’ordinanza emessa stamane dal sindaco di Vo' Euganeo (Padova), il paese ai piedi dei Colli Euganei che da ieri è off limits, dopo i due casi di Coronavirus, uno con esito mortale. I provvedimenti ricalcano l’ordinanza che era già stata emessa ieri dalla Regione Veneto. Escluse dal divieto le attività lavorative nei servizi essenziali (sanità) e, ovviamente, il telelavoro. A tutta la popolazione di Vo', che ha circa 4000 abitanti, verrà offerta la possibilità di sottoporsi al test per il Covid-19.

 

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