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La guerra in Ucraina

La Finlandia chiede di entrare nella Nato, la Svezia lo farà martedì. Stoltenberg: «L'Ucraina può vincere questa guerra»

La premier della Finlandia Sanna Marin e quella della Svezia Magdalena Andersson (Foto Ansa)
La premier della Finlandia Sanna Marin e quella della Svezia Magdalena Andersson (Foto Ansa)
La premier della Finlandia Sanna Marin e quella della Svezia Magdalena Andersson (Foto Ansa)
La premier della Finlandia Sanna Marin e quella della Svezia Magdalena Andersson (Foto Ansa)

La guerra in Ucraina è arrivata all’81esimo giorno.

Ore 19 - STOLTENBERG, L’ UCRAINA PUÒ VINCERE LA GUERRA. «L’ Ucraina può vincere questa guerra», e «la Nato è più forte e unita di sempre». Lo ha detto Jens Stoltenberg a Berlino in video per la conferenza finale della riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi Nato. «La Russia non sta raggiungendo gli obiettivi strategici che si è posta», ha aggiunto.

 

Ore 18 - SVEZIA: SÌ DEL PARTITO DI MAGGIORANZA ALL’ADESIONE NATO. Oggi il Partito socialdemocratico svedese ha dichiarato di essere favorevole all’adesione alla Nato: un passo annunciato, ma comunque storico, perché cambia la sua tradizionale posizione sulla neutralità. «I socialdemocratici lavoreranno quindi per garantire che la Svezia, se la domanda sarà approvata, esprima la propria riserva sul dispiegamento di armi nucleari e basi permanenti sul proprio territorio», ha affermato il partito in un comunicato, poche ore dopo che la Finlandia ha formalizzato l’intenzione di fare domanda di adesione all’Alleanza atlantica.

 

Ore 16 - FINLANDIA, DA SOLI NON C’È FUTURO DI PACE VICINO A RUSSIA. «Siamo preparati a diversi tipi di reazioni russe. Siamo pronti e ci stiamo preparando». Lo ha detto la premier finlandese Sanna Marin in conferenza stampa. «Quando guardiamo alla Russia, vediamo oggi un paese molto diverso da quello che abbiamo visto appena qualche mese fa. Tutto è cambiato da quando la Russia ha attaccato l’Ucraina e penso personalmente che non possiamo più credere che ci sarà un futuro di pace accanto alla Russia restando da soli», ha detto, spiegando la decisione di chiedere l’adesione alla Nato. «È un atto di pace, non ci sarà più la guerra in Finlandia», ha detto.

 

Ore 15 - FINLANDIA E SVEZIA NELLA NATO. La Finlandia ha deciso di chiedere l'adesione alla Nato. «Non avremmo preso questa decisione se non avessimo pensato che avrebbe rafforzato la nostra sicurezza nazionale: pensiamo che sia la giusta decisione. La minaccia nucleare è molto seria, e non può essere isolata in una specifica regione se parliamo di armi nucleari». Lo ha detto la premier finlandese Sanna Marin in conferenza stampa. La premier ha anche sottolineato che la decisione di entrare nella Nato, insieme alla Svezia, «influenzerà tutta la regione baltica e rafforzerà le capacità di tutti i Paesi di difendersi e rafforzerà anche la Nato». «Siamo preparati a diversi tipi di reazioni russe. Siamo pronti e ci stiamo preparando», ha detto la premier finlandese Sanna Marin. 

La Svezia intende presentare la propria domanda di adesione alla Nato martedì. Lo riporta il quotidiano svedese Svenska Dagbladet, secondo cui il piano svedese è di presentare la domanda presso la sede della Nato a Bruxelles, dopo che il governo avrà preso la decisione storica di candidarsi all'alleanza lunedì pomeriggio.

 

Ore 12.45 - BLINKEN: «PIÙ ARMI PIÙ AIUTI». Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un tweet ha riferito del suo incontro a Berlino con il segretario di Stato Usa Antony Blinken, affermando che «altre armi e aiuti sono in arrivo in Ucraina». «Abbiamo concordato di lavorare insieme per garantire che le esportazioni ucraine di cibo raggiungano i consumatori in Africa e Asia. - si legge nel tweet - Grato a segretario Blinken e agli Usa per la loro leadership e il loro incrollabile sostegno».

L'infrastruttura militare colpita dai missili russi nella regione di Leopoli si trova vicino al confine con la Polonia, nel distretto di Yavoriv, ed è stata «completamente distrutta». Lo afferma il capo dell'amministrazione militare regionale di Leopoli, Maksym Kozytskyi, secondo quanto riporta il canale tv Ukraina 24 su Telegram. «La Russia ha lanciato missili al confine con la Polonia. Gli occupanti hanno colpito una struttura infrastrutturale militare nel distretto di Yavoriv», afferma.

Intanto un convoglio con 500-1.000 auto di civili evacuati da Mariupol è riuscito ad entrare, dopo tre giorni di attesa, a Zaporizhzhia.  I russi hanno lanciato bombe incendiarie o al fosforo contro l'acciaieria Azovstal. Lo denuncia il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko, precisando che «gli stessi occupanti affermano che sono stati usati proiettili incendiari 9M22C con strati di termite. La temperatura di combustione è di circa 2-2,5mila gradi Celsius. È quasi impossibile fermare la combustione. L'inferno è sceso sulla terra alla Azovstal».

 

Ore 10.45 - KIEV: «NON VINCEREMO IN UN MESE, MA ENTRO QUEST’ANNO». L'Ucraina non potrà sconfiggere la Russia «questo mese», ma potrà farlo «quest’anno». Lo ha scritto il consigliere presidenziale e negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak su Twitter. Kiev, ha aggiunto, «non è interessata a una guerra prolungata», ma per vincere ha bisogno essenzialmente di due cose dall’Occidente: «un vero embargo petrolifero» e rifornimenti di armi, in particolare «carri armati, aerei e artiglieria».

 

Ore 10 - VERTICE NATO: «L’ UCRAINA PUÒ VINCERE». «C’è stato un clima costruttivo al dibattito di ieri sera». Lo ha detto uno dei vicesegretari della Nato, Mircea Geoana, a margine del vertice informale Nato dei ministri degli Esteri a Berlino, commentando la cena di ieri sera con Finlandia e Svezia. «L’ Ucraina può vincere», ha anche affermato. Secondo e ultimo giorno oggi a Berlino del vertice informale Nato dei ministri degli Esteri.

L’offensiva russa nel Donbass «ha perso slancio ed è rimasta significativamente indietro rispetto ai piani». Lo afferma il Ministero della difesa britannico nell’ultimo aggiornamento dell’intelligence sull’ Ucraina, spiegando che «nonostante l’iniziale avanzata su piccola scala, la Russia non è riuscita a raggiungere sostanziali vittorie sul terreno nell’ultimo mese»: «la Russia ora ha probabilmente subito la perdita di un terzo delle forze di combattimento sul terreno impegnate a febbraio».

 

Ore 9 -  KIEV, COLPITA INFRASTRUTTURA MILITARE NELLA REGIONE LEOPOLI. I missili russi hanno colpito stamattina all’alba un’infrastruttura militare nella regione di Leopoli. Lo riferisce l’agenzia ucraina Ukrinform, citando l’amministrazione militare regionale di Leopoli. «Questa mattina alle 4.30 circa una parte dell’infrastruttura militare è stata colpita da un attacco missilistico», afferma su Telegram l’amministrazione militare regionale, precisando che al momento non sono riportate vittime e i danni sono in via di accertamento.

«Le nostre forze di difesa anti-missile hanno abbattuto due di questi missili russi da crociera», afferma il Comando delle forze West Air ucraine su Facekook, secondo quanto riporta Ukrinform. Nella mattinata di oggi i russi «hanno sparato diversi missili sulla regione di Leopoli dal Mar Nero, mirando a infrastrutture critiche. I missili da crociera sono stati probabilmente lanciati dai sottomarini. Le nostre forze di difesa anti-missile hanno abbattuto due di questi missili da crociera», afferma il comunicato.

 

Ore 8 - KIEV, ATTACCHI SU AZOVSTAL, VERSO RIPRESA OFFENSIVA SUD-EST. A Mariupol le truppe russe continuano a bloccare le unità di difesa ucraina nell’acciaieria Azovstal, continuando a lanciare attacchi dai cieli e con l’artiglieria. Lo rileva lo Stato maggiore delle forze armate ucraine nell’ultimo aggiornamento sulle operazioni militari. Sempre nel sud del Paese, le truppe russe si stanno raggruppando per riprendere l’offensiva su Barvinkove (nell’oblast di Kharkiv vicino al Dombass) e Sloviansk (nel Donetsk) e continuano a portare avanti l’offensiva nelle direzioni di Lyman, Sievierodonetsk, Avdiivka e Kurakhove, tutte cittadine del Donetsk. «Nella direzione di Sloviansk, il nemico ha aperto il fuoco sulle forze di difesa ucraina, tentando invano di aprire un varco nella linea di difesa. Stanno ricostituendo le perdite e raggruppandosi per riprendere un’offensiva su Barvinkove e Sloviansk», spiega lo Stato maggiore dell’esercito di Kiev. Nel nord, nelle direzioni di Volyn e Polissia, le truppe russe non hanno fatto «azioni attive, ma la minaccia di attacchi missilistici e aerei dal territorio bielorusso persiste».

 

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