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Mondo

Coronavirus: il coprifuoco non basta, la Francia chiude

di Benedetta Guerrera
Foto Epa/Ian Langsdon
Foto Epa/Ian Langsdon
Foto Epa/Ian Langsdon
Foto Epa/Ian Langsdon

Il coprifuoco non basta più contro il coronavirus e alcuni Paesi in Europa si preparano al lockdown nazionale o regionale. Un tentativo disperato di frenare la seconda ondata che sta colpendo indiscriminatamente il Vecchio Continente dalla Svezia alla Gran Bretagna, con l'Oms che segnale un allarmante aumento del 40% delle vittime di Covid-19 rispetto alla settimana precedente.

Il primo Paese europeo a tornare in lockdown potrebbe essere la Francia, dove ormai si viaggia oltre i 50.000 nuovi casi di Covid-19 al giorno. L'annuncio della chiusura dovrebbe arrivare oggi alle 20 in un discorso alla nazione del presidente francese Emmanuel Macron, constatato il fallimento del coprifuoco decretato due settimane fa. Secondo quanto anticipato ieri sera dalla BFM-TV, il governo francese prevede un lockdown nazionale per un mese a partire dalla mezzanotte di domani. L'emittente ha precisato che il lockdown sarà più flessibile rispetto a quello della primavera scorsa.

 

Chiusure sono previste anche in Spagna, ma per il momento soltanto a livello regionale. Lo stato d'emergenza varato dal premier Pedro Sanchez qualche giorno fa ha dato la libertà alle regioni di chiudere i propri confini se necessario. Pare che a questo stiano pensando Andalusia, Madrid e Castilla y León che hanno già chiesto un parere ai loro comitati tecnico-scientifici in vista del ponte di Ognissanti. Il presidente dell'Andalusia, Juan Manuel Moreno, ha ammesso in un'intervista a Cadena Cope di essere «molto pessimista sulla possibilità di mantenere aperta la regione questo fine settimana». In Spagna i medici hanno incrociato le braccia per protestare contro il mancato rafforzamento del sistema sanitario nel giorno in cui il governo Sanchez ha presentato la legge di bilancio per il 2021 che prevede un aumento del 151% della spesa per il settore. Molti di loro hanno scioperato in modo simbolico continuando a garantire i servizi di base ma, secondo il principale sindacato di categoria (il Cesm), all'agitazione ha aderito l'85% dei 267.000 dottori spagnoli.

 

Dati preoccupanti anche in Gran Bretagna che ha visto un balzo di morti, saliti a 367. Sul fronte vaccino, mentre la Commissione europea insiste nel dire che una volta pronto l'antidoto potrebbe non bastare per tutti entro la fine del 2021, la Russia preme sull'acceleratore e chiede all'Oms la registrazione «rapida» di Sputnik V.

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