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Mondo

Afroamericano ucciso: Minneapolis in fiamme. Arrestato agente coinvolto

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Ore 20 Derek Chauvin, il poliziotto di Minneapolis coinvolto nella morte dell'afroamericano George Floyd, è stato arrestato. Si tratta dell'agente che, premendo sul collo di Floyd, lo ha soffocato. Intanto sulle vicende di Minneapolis si sono espressi l'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il premier canadese Justin Trudeau. «Tutto ciò non dovrebbe essere normale nell'America del 2020» ha detto Obama, lanciando un appello perchè nel Paese si possa creare un "new normal", una nuova normalità «dove eredità come l'intolleranza e il trattamento diseguale tra cittadini non infetti più le nostre istituzioni e i nostri cuori». Secondo Trudeau «molti canadesi di tutte le origini guardano le notizie dagli Stati Uniti con stupore e orrore». «Il razzismo è reale - ha aggiunto - : è presente negli Stati Uniti ma anche in Canada».

 

Ore 15 Monta la protesta in numerose città americane in seguito alla morte di George Folyd, a Minneapolis, ucciso da alcuni agenti di polizia.

 

Il giornalista della Cnn Omar Jimenez è stato arrestato mentre riferiva in diretta dalle proteste a Minneapolis e dopo essersi chiaramente identificato come reporter agli agenti. Sono stati ammanettati anche i membri della troupe di Jimenez. La Cnn ha reagito definendo l'accaduto «una violazione del primo emendamento».

 

Terza notte di disordini a Minneapolis. Un incendio è esploso all'esterno del commissariato degli ex agenti coinvolti nella morte di Floyd e l'edificio, assediato dai manifestanti, è stato abbandonato. Un corteo ha marciato verso il centro della città chiedendo giustizia e scandendo slogan contro la polizia e Donald Trump. Non distante dal luogo in cui Floyd è stato soffocato, un gruppo di facinorosi ha tentato di assaltare un mall ma è stato respinto dai gas lacrimogeni della polizia. I media locali riportano come i manifestanti sono riusciti ad entrare nel commissariato frantumando i vetri delle finestre, vandalizzando gli uffici e dando alle fiamme parte dell'edificio. Quest'ultimo è stato evacuato per sicurezza, dopo che gli agenti hanno esploso alcuni proiettili di gomma contro i dimostranti. Altri edifici della zona sono stati vandalizzati appiccando dei fuochi.

 

Le proteste a Minneapolis dopo l'uccisione di George Floyd
Le proteste a Minneapolis dopo l'uccisione di George Floyd

 

Dura la reazione di Donald Trump che su Twitter scrive: «Non posso sopportare di vedere quanto sta accadendo in una grande città americana, Minneapolis». Il presidente americano critica il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey e parla di «totale mancanza di leadership». «O il molto debole sindaco di estrema sinistra - afferma Trump - riporta la città sotto controllo o invierò la Guardia nazionale». «Questi delinquenti disonorano la memoria di George Floyd e non permetterò che questo accada - aggiunge il presidente - Ho appena parlato con il governatore Tim Walz e gli ho detto che i militari sono con lui». «Quando iniziano i saccheggi - conclude - si inizia anche a sparare».

 

Le proteste a Minneapolis dopo l'uccisione di George Floyd
Le proteste a Minneapolis dopo l'uccisione di George Floyd

 

Ma le proteste hanno interessato molte altre città d'America, tra cui Oakland, in California, e Denver, in Colorado, dove i manifestanti hanno bloccato alcune strade. Cortei e sit in anche a Chicago e San Francisco

Almeno 30 le persone arrestate a New York, dove a centinaia sono scese in strada a Manhattan per protestare ed esprimere la propria rabbia contro la violenza della polizia nei confronti degli afroamericani. Momenti di tensione attorno a City Hall, la sede del municipio, dove c'è stato un lancio di bottiglie e di altri oggetti verso gli agenti. Un manifestante è stato arrestato per possesso di armi, altri per aver gettato in strada i secchi dell'immondizia e aver bloccato la circolazione.

 

Intanto gli ex poliziotti coinvolti nella morte di George Floyd non stanno collaborando con gli investigatori e si sono fono ad ora avvalsi della facoltà di non rispondere. È quanto reso noto in una conferenza stampa delle autorità che hanno ribadito come ancora non sia stato emesso alcun capo di accusa verso i quattro agenti licenziati. L'Fbi, che sta indagando insieme agli investigatori locali, ha chiesto di visionare altri video.

 

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