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Italia

Strage di Bologna, Cartabia: «lo Stato rinnova l'impegno per giungere all’accertamento i fatti. La polvere si sta diradando»

«Quarantuno anni fa la città di Bologna e con essa la Repubblica vennero colpite al cuore. Un attentato dinamitardo, ad opera di menti  ciniche che puntavano alla destabilizzazione della democrazia italiana, provocò una terribile strage in cui morirono donne e uomini inermi, bambini innocenti. Lo afferma il capo dello Stato Sergio Mattarella in una nota. «I bolognesi e gli italiani - prosegue - seppero reagire con sofferto coraggio, offrendo solidarietà a chi aveva bisogno di aiuto, di cure, di conforto. Affermando un forte spirito di unità di fronte al gesto eversivo  diretto contro il popolo italiano. Sostenendo nel tempo le domande di verità e di giustizia, che, a partire dai familiari, hanno reso la memoria di questo evento disumano un motore di riscatto civile e un monito da trasmettere alle generazioni più giovani. L’impegno di uomini dello Stato, sostenuti dall’esigente e meritoria iniziativa dell’Associazione tra i Familiari delle vittime, ha portato a conclusioni giudiziarie che hanno messo in luce la matrice neofascista della bomba esplosa la mattina del 2 agosto 1980. Non tutte le ombre sono state dissipate e forte è, ancora, l’impegno di ricerca di una completa verità. La Repubblica ha saputo respingere la strategia di questi criminali, difendendo i principi di civiltà .La vicinanza, che rinnoviamo a quanti sono stati colpiti negli affetti più preziosi da tanta ferocia, costituisce anche pegno per il futuro, affinché il patrimonio di valori e di umanità, che sta alle fondamenta della nostra società, sia percepito sempre più come un bene comune indivisibile conquistato con la lotta di Liberazione», conclude.

«Oggi lo Stato rinnova il più solenne impegno per giungere all’accertamento i fatti. Non ci può essere giustizia senza accertamento pieno delle responsabilità: per questo l’attività procede. La polvere che rivestiva i corpi martoriati, quella polvere che troppo a lungo ha coperti molteplici responsabilità oggi quella polvere si sta diradando e lascia nuovi contorni e nuovi profili dell’accaduto». Lo ha detto, in un passaggio del suo intervento alle commemorazioni della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, il ministro della Giustizia, Marta Cartabia. «Di questo - ha puntualizzato - va dato merito all’attività dell’associazione dei familiari delle vittime, all’impegno della Procura Generale di Bologna e di tutti i magistrati. C’è la vicinanza dell’intero Governo e l’impegno a fare concretamente la nostra parte, la mia parte per offrire tutto il sostegno necessario nel lavoro di accertamento delle responsabilità».

Parlando nel cortile di Palazzo d’Accursio, sede del Comune di Bologna, davanti alle istituzioni e ai familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980, Cartabia ha sottolineato che la sua presenza a Bologna «so bene che questo lavoro è reso particolarmente arduo dalla carenza di personale. Sono in contatto con il vice-presidente del Csm David Ermini, che è qui con noi oggi, per assicurare le risorse di cui avete bisogno. Per ciò che rientra nei miei compiti, ho più volte sollecitato il Csm a sbloccare il parere, richiesto sin dallo scorso ottobre, necessario per attuare le piante organiche flessibili che possono supportare gli uffici giudiziari quando si verifichi una particolare necessità contingente, come è il caso di Bologna».
Poi, ha argomentato ancora Cartabia, «per altro aspetto, mi sto attivando per richiedere l’ampliamento delle piante organiche, anzitutto per coprire i posti che sono stati recentemente destinati al contingente italiano del procuratore europeo, di nuova istituzione. Anche questo sarà sottoposto all’attenzione del Csm. Inoltre - ha concluso il ministro della Giustizia - a breve faranno ingresso negli uffici giudiziari cancellieri e altro personale e nei prossimi mesi prenderà il via l’ufficio del processo, con le prime 8.500 assunzioni finanziate dal Pnrr».

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