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Le testimonianze

Il carabiniere che si è calato nella scarpata: «Nicola mi si è aggrappato al collo»

Alla notizia del ritrovamento del piccolo Nicola tutto il paese di Palazzuolo sul Senio è esploso in una grande festa e il parroco don Alessandro Marsili, che ha partecipato lui stesso alle ricerche, ha suonato le campane a distesa per cinque minuti. «Tutto il Paese - riferisce all'Ansa - è esploso in una grande gioia, qualcuno ha detto che è stato un miracolo. C'è stata un'ampia mobilitazione civile e di tante associazioni nelle ricerche. Proprio qui davanti alla chiesa è atterrato l'elicottero che lo ha preso per portarlo in ospedale e tutti i bambini del centro estivo sono corsi nel piazzale gridando 'Nicola! Nicola!'».

«Mi è sembrato in buone condizioni, contento, parlava, sicuramente era disidratato - precisa don Alessandro Marsiliche - Parlava molto le parole che ho colto sono state "mamma, mamma" e poi appena ha visto il papà gli si è buttato in braccio».

Avrebbero cercato il figlio per diverse ore prima di dare allarme ai carabinieri i genitori di Nicola Tanturli, il bimbo di 21 mesi allontanatosi da casa nella notte tra lunedì e martedì e ritrovato nei boschi questa mattina. Secondo quanto ricostruito, la coppia si sarebbe accorta dell'assenza del bambino intorno a mezzanotte mentre i carabinieri sarebbero stati avvisati alle 9 di ieri mattina. Un lasso di tempo nel quale, in base a quanto appreso, la coppia avrebbe cercato il figlio intorno a casa, sperando di poterlo ritrovare. Riguardo a questo ritardo nel dare l'allarme, eventuali profili di responsabilità, al momento non emersi, saranno valutati nei prossimi giorni dall'autorità giudiziaria che, come è prassi, ieri era stata interessata per la scomparsa del bimbo.

 

Nicola Tanturli «dicono che possa aver camminato per 4-5 chilometri» ha detto il sindaco. E rispondendo a una domanda di un giornalista se del caso saranno interessati i servizi sociali il sindaco ha risposto: «È una cosa che non spetta a noi direttamente, spetterà alla Società della salute ed eventualmente ai servizi sociali stessi, che ci hanno già contattato. Noi ieri abbiamo già parlato con i servizi sociali, anche su come potenziare il supporto alla famiglia».

 

Il comandante della stazione dei carabinieri di Scarperia: «Siamo stati fermati da un giornalista che diceva di aver sentito un lamento. Siamo scesi dalla macchina, ho sentito anche io il lamento. Abbiamo deciso di verificare, anche se il terreno era molto scosceso. Mi sono calato dalla scarpata, chiamavamo continuazione il bambino ma non rispondeva. Poi ho sentito dei lamenti più chiari, e mi aspettavo che uscisse fuori un animale: invece è sbucato Nicola con la testolina tra l'erba alta, mi ha detto "mamma", mi sono avvicinato. Mi ha abbracciato subito».

«Ho provato una sensazione molto bella. Ho verificato subito se aveva qualche lesione: non aveva nulla, solo un piccolo bernoccolo e qualche graffio. Poi mi si è aggrappato al collo, e l'ho portato piano piano in strada, anche con l'aiuto del giornalista nell'ultimo tratto. È stata una gioia bellissima, è stato bellissimo riportarlo fra le braccia della sua mamma». Il militare ha spiegato di non aver «avuto l'impressione che abbia trascorso» la notte in fondo alla scarpata dove il piccolo è stato ritrovato, perchè «l'erba non era schiacciata, non aveva fatto un giaciglio. Secondo me si è mosso».

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