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La polemica

Israele, tensione col Vaticano dopo le parole del cardinale Parolin su Gaza

Successivamente è arrivata la frenata dell’ambasciata: comunicato in inglese, nella traduzione le parole del segretario di Stato vaticano non «deplorevole» ma «sfortunata»
Il vicentino cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano
Il vicentino cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano
Il vicentino cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano
Il vicentino cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano

Israele non ci sta e risponde colpo su colpo a chi, nella comunità internazionale, fa notare che il diritto alla difesa dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre «non giustifica una carneficina» di civili nella Striscia di Gaza. A suscitare la reazione dello Stato ebraico sono state stavolta le parole del segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, che aveva invitato il governo israeliano a fermarsi invocando una risposta «proporzionata» che «certamente con 30 mila morti non lo è».

L'ambasciata

Parole che l'ambasciata israeliana presso la Santa Sede ha definito in una lunga nota «deplorevoli». «Giudicare la legittimità di una guerra senza tenere conto di TUTTE (in maiuscolo, ndr) le circostanze e i dati rilevanti porta inevitabilmente a conclusioni errate», ha avvertito l'ambasciata. Gli appelli a Israele alla moderazione però si moltiplicano: anche il presidente francese Emmanuel Macron ha definito «intollerabile» il numero di morti nella Striscia e al telefono con Benyamin Netanyahu gli ha chiesto di «fermare l'operazione militare» a Gaza. Sulla stessa linea, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che a sua volta aveva messo in guardia Israele da una «reazione sproporzionata» che «sta provocando troppe vittime civili». Il vicepremier ha chiarito che l'Italia «non ha cambiato linea politica», da una parte ribadisce l'amicizia nei confronti di Israele e il suo diritto a difendersi, dall'altra dà «un consiglio da amici»: non cadere nel gioco di Hamas, ma «fare attacchi mirati e cercare di ridurre i danni alla popolazione civile». Tajani inoltre continua a guardare alla soluzione «due popoli, due Stati» come l'unica duratura, ma nell'immediato preme per una de-escalation: «Bisogna sostenere il dialogo in Egitto per avere una sospensione dei combattimenti e liberare gli ostaggi», ha spiegato in riferimento ai colloqui in corso al Cairo per un accordo sulla tregua.

Gli aiuti

L'Italia, ha quindi annunciato il ministro alla Camera, ha stanziato altri 10 milioni di euro di aiuti alla popolazione palestinese, in aggiunta ai primi 10 di dicembre. «Vigileremo affinché giungano ai civili che ne hanno bisogno e non cadano in mani sbagliate», ha detto in aula il titolare della Farnesina dopo aver sospeso, come molte altre cancellerie occidentali, i finanziamenti all'Unrwa travolta dallo scandalo sui dipendenti accusati da Israele di aver partecipato a vario titolo alla strage del 7 ottobre.

«Gaza è stata trasformata da Hamas nella più grande base terroristica mai vista», un progetto «attivamente sostenuto dalla popolazione civile locale - ha sostenuto l'ambasciata israeliana presso la Santa Sede -. I civili di Gaza hanno anche partecipato attivamente all'invasione del 7 ottobre, uccidendo, violentando e prendendo civili in ostaggio. Tutti questi atti sono definiti crimini di guerra». Al contrario, ha proseguito la sede diplomatica, le operazioni dell'Idf «si svolgono nel pieno rispetto del diritto internazionale».

La precisazione 

Oggi è arrivata la precisazione da parte dell'ambasciata d'Israele presso la Santa Sede, che ieri aveva diffuso il comunicato in italiano. «ln riferimento al comunicato Stampa del 14 febbraio scorso si desidera precisare che il comunicato originale era in lingua inglese e successivamente è stato tradotto in italiano. In inglese il comunicato, in riferimento alle parole di Sua Eminenza il Cardinale Parolin, così recitava: 'It is a regrettable declaration'. Nella traduzione in italiano è stata scelta la parola 'deplorevole' che poteva anche essere tradotta in modo più preciso con 'sfortunata'».  

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