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Scuola

Prof colpita da pallini a Rovigo, genitori dello studente pronti a querelare l'insegnante

La famiglia del ragazzo che sparò con una pistola ad aria compressa contro la docente dell'Itis di Rovigo, potrebbe agire per diffamazione e danni morali
Ragazzo che sparò con una pistola ad aria compressa contro Maria Cristina Finatti, docente di Rovigo
Ragazzo che sparò con una pistola ad aria compressa contro Maria Cristina Finatti, docente di Rovigo
Ragazzo che sparò con una pistola ad aria compressa contro Maria Cristina Finatti, docente di Rovigo
Ragazzo che sparò con una pistola ad aria compressa contro Maria Cristina Finatti, docente di Rovigo

Sabato 1 luglio

La famiglia del ragazzo che sparò con una pistola ad aria compressa contro Maria Cristina Finatti, la docente dell'Itis Viola Marchesini di Rovigo, potrebbe agire in sede penale e civile, per diffamazione e danni morali, qualora la docente proseguisse nel diffondere notizie «non veritiere» sul pentimento e le scuse dopo l'episodio.

Lo ha detto all'Ansa il legale della famiglia, l'avvocato Nicola Bergamini: «L'alunno ha incontrato la docente a scuola e si è scusato, e anche i genitori. La famiglia finora non ha mai voluto esporsi, per non alimentare il processo mediatico, ma la presenza delle prof sui media è costante».

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Martedì 27 giugno

«Ha parlato il ministro, ora riconvocheremo il consiglio di classe per riflettere e rivalutare la situazione». Lo ha detto all'Ansa la dirigente dell'Istituto "Viola Marchesini" di Rovigo, Isabella Sgarbi, dove due degli allievi che avevano sparato pallini di gomma a una docente sono stati promossi con il 9 in condotta

La comunicazione da parte del ministro Giuseppe Valditara di rivedere il voto agli studenti, ha aggiunto Isabella Sgarbi, «è stata comunicata dall'Ufficio scolastico regionale».

Nei giorni scorsi il ministero dell'Istruzione e del Merito aveva inviato un'ispezione alla scuola. Oggi Valditara ha chiesto di rivedere le decisioni prese dalla scuola. «Visti gli esiti della relazione degli ispettori e considerata la non corretta applicazione del Dpr 122/2009 e del regolamento di istituto, ho avvertito l'esigenza di invitare la dirigente scolastica a riconvocare il consiglio di classe, al fine di riconsiderare in autotutela le decisioni prese», ha scritto il ministro.

 

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Lunedì 26 giugno

Sulla scuola potrebbero arrivare novità. «Ci dovrà essere un ripensamento sul significato e sul ruolo, all'interno dell'intero anno scolastico, del voto di condotta». Lo ha spiegato il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara intervenendo all'evento Futuro Direzione Nord a Milano. «Siccome il caso di Rovigo mi ha lasciato perplesso - ha aggiunto - ho mandato un'ispezione, vogliamo capire che margini di manovra può avere il ministero. Ma non basta mandare gli ispettori, interverremo anche sul voto di condotta». Il riferimento è al caso di Rovigo, dove sono stati promossi con 9 in condotta due studenti che a ottobre 2022 spararono con una pistola ad aria compressa contro una docente.

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«Diseducativo dare 9 in condotta a chi ha sparato - prosegue il ministro -. Ho scritto anche alla preside: le ho detto che dare 9 a chi a sparato lo ritengo un messaggio diseducativo. Ci sono tanti voti a disposizione. Siccome c'è l'autonomia delle scuole e il ministro non può dire decido io, gli ispettori sono stati mandati per capire se gli scrutini sono stati coerenti con i regolamenti interni». A breve gli ispettori faranno una relazione.

«Dobbiamo ridare autorevolezza alla figura del docente. È necessario un insieme di interventi coerenti che ridia più autorevolezza e tutela ai docenti, più rispetto nelle scuole, più rispetto dei docenti e dei beni pubblici. Occorrono anche provvedimenti. Io sono personalmente contrario a utilizzare l'istituto della sospensione come un abbandonare il ragazzo al suo destino. Ci deve essere più scuola per un bullo, per chi si rendere artefice di comportamenti trasgressivi, più attività di volontariato sociale» ha concluso Valditara.

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Quest'ultima affermazione di Valditara è riferita alla bocciatura ed espulsione dal liceo scientifico di Abbiategrasso dello studente 16enne che il 29 maggio ha accoltellato la sua professoressa di italiano, Elisabetta Condò. La decisione è stata presa dal consiglio di istituto all'unanimità e il ragazzo è stato escluso dallo scrutinio, con conseguente non ammissione al prossimo anno scolastico. Il provvedimento è stato notificato alla famiglia, che però farà ricorso. Il profitto dello studente era buono e per questo motivo i genitori hanno annunciato il ricorso contro l'espulsione.

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