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Droga e festini hot, la parrocchia chiede i danni all'ex parroco

I soldi delle offerte dei fedeli erano stati utilizzati per acquistare cocaina
L'ex parroco Spagnesi
L'ex parroco Spagnesi
L'ex parroco Spagnesi
L'ex parroco Spagnesi

Una richiesta danni dalla parrocchia affinché vengano restituiti i soldi del fedeli usati per acquistare droga. Ancora strascichi nella vicenda di don Francesco Spagnesi, ex parroco della parrocchia dell’Annunciazione alla Castellina di Prato, coinvolto nello scandalo dei festini a luci rosse a base di cocaina e gbl, la cosiddetta droga dello stupro.

A più di un anno e mezzo dall’arresto del sacerdote, come riportano oggi La nazione e Il Tirreno, il consiglio pastorale della parrocchia da lui guidata per dieci anni ha intentato una causa civile nei suoi confronti per riavere indietro i soldi, che ammonterebbero a 180mila euro, che lui avrebbe prelevato illecitamente nell’arco di un anno e mezzo dal conto corrente parrocchiale per acquistare la droga poi ceduta durante le serate hard che organizzava insieme al compagno.

Spagnesi, oggi 42 anni, ha patteggiato nel dicembre del 2021 una condanna a tre anni e otto mesi per spaccio di droga continuato, appropriazione indebita dei soldi della parrocchia e truffa ai danni dei fedeli. Mentre i fedeli non si sono mai fatti avanti per richiedere indietro al sacerdote i soldi che lui stesso gli aveva chiesto con la scusa di darli alle famiglie povere, la parrocchia lo ha denunciato. È stata provata una transazione amichevole che, però, sarebbe andata fallita, tanto che è stata intentata la causa civile.

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