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Decreto Natale

Conte: «Decisione sofferta ma temiamo impennata della curva. Limiti alla circolazione ma non entriamo nelle case»

Diretta di Conte

Dopo giorni di discussioni, il governo vara la nuova stretta per evitare che i pranzi e le cene delle feste facciano da detonatore per una terza ondata a gennaio e febbraio. «La situazione rimane difficile, il virus si lascia piegare ma non sconfiggere. Dobbiamo intervenire e vi assicuro che è una decisione non facile e sofferta» dice il premier Giuseppe Conte sottolineando come la stretta sia il frutto della «preoccupazione» degli scienziati per la risalita della curva.
Le misure sono contenute in un decreto legge che il Consiglio dei Ministri ha approvato dopo una lungo confronto all’interno del governo e con le Regioni. Un «punto di equilibrio - spiega il presidente del Consiglio - tra la stretta da mettere in campo e le deroghe necessarie, in considerazione dell’importanza sociale e ideale che le feste» di Natale hanno per gli italiani.  «Bisogna mettere in sicurezza il Natale, la zona gialla non basta più, è inutile girare attorno al problema. Rischiamo che gennaio e febbraio possano diventare drammatici».

«Siamo al fianco» degli operatori che saranno coinvolti da queste misure. «Abbiamo sospeso contributi e tributi per coloro che hanno perdite. Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato. Questo decreto dispone subito un ristoro di 645 milioni per i ristoranti e bar». 

ZONA ROSSA 24-27 DICEMBRE, 31 DICEMBRE-3 GENNAIO, 5-6 GENNAIO
Vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla propria abitazione, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute (autocertificazione obbligatoria). È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. È consentito a un massimo di due persone non conviventi di spostarsi una sola volta al giorno verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione. Nella deroga non sono conteggiati gli under 14, i diversamente abili e i conviventi non autosufficienti, i cui spostamenti saranno quindi consentiti.

Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, ad esclusione di parrucchieri e barbieri. Consentita l’attività delle lavanderie. Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie; è altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva è consentito esclusivamente all’aperto ed in forma individuale.

ZONA ARANCIONE 28-30 DICEMBRE, 4 GENNAIO
È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Chi risiede nei centri al di sotto dei 5 mila abitanti potrà spostarsi per un raggio massimo di 30 chilometri, ma non potrà raggiungere il Comune capoluogo di provincia. Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

AUTOCERTIFICAZIONE.  «Un sistema liberaldemocratico non manda la polizia in casa, a meno che non ci una flagranza di reato. Noi non entriamo nelle case degli italiani, è un decreto concepito come limite alla circolazione. Si esce con l’autocertificazione». 

VACCINO. «Abbiamo davanti la fine di questo incubo, ci avviamo pur con misure restrittive al vaccine day del 27 dicembre in Italia e un primo gruppo di Paesi europei. Non risolveremo il problema il 27 dicembre. Interverremo con un piano vaccinale che abbiamo già anticipato: dobbiamo trovare in questa certezza la forza di chiudere questo brutto capitolo insieme».

«Non prevediamo obbligatorio il vaccino: lo offriamo facoltativamente ma abbiamo già iniziato a promuovere una campagna per spiegare a tutti che il vaccino sarà testato dalle istituzioni più accreditate in Europa e sarà sicuro. Sarà offerto a tutti e speriamo che tutti si predispongano ad accogliere questo trattamento».

RECOVERY.  «Il Recovery dobbiamo condividerlo con le forze di maggioranza e approvarlo poi nel confronto con le parti sociali e il Parlamento. Passeremo più volte dal Parlamento. Abbiamo urgenza di definirlo: dobbiamo essere pronti tutti a perfezionarlo fino all’ultimo minuto e secondo. Non c’è nessun dogma, nessun paletto, dobbiamo tutti cercare di essere disponibili a questo confronto».

SCUOLA.  «La pandemia ci sta insegnando, tra le lezioni, che dobbiamo mantenerci sempre pronti a intervenire. Abbiamo programmato al momento un recupero della didattica in presenza al 7 gennaio. Nel corso del Cdm c’è stata una pausa durante la quale i ministri Azzolina, Boccia, e De Micheli mi hanno informato che i tavoli presso i prefetti stanno funzionando molto bene, con sinergia. Questo ci dà maggiore fiducia per la ripresa in presenza a gennaio».

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