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Le novità

Bambini e ragazzi
Ecco che cosa
prevede il Dpcm

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Una mamma con i figli durante una lezione a distanza
Una mamma con i figli durante una lezione a distanza
Una mamma con i figli durante una lezione a distanza
Una mamma con i figli durante una lezione a distanza

Il nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri tratta anche il tema dei minori e della riapertura (che, come vedremo, resterà parziale) dei centri della fascia dai 3 anni ai 17.

 

Posto che le scuole dell'obbligo in su rimarranno chiuse e apriranno solo per l'esame di maturità, e decisi i bonus baby-sitter e i congedi parentali, il decreto tocca ai punti b) e c) la questione dell'accudimento di bambini e adolescenti.

 

COSA DICE IL DECRETO (qui il testo integrale)

Alla lettera b si dice che è «consentito l’accesso dei minori, anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto nel rispetto delle linee guida del dipartimento per le politiche della famiglia di cui all’allegato 8»

 

Il punto c invece tocca da vicino il tema delle scuole e dispone che «A decorrere dal 15 giugno 2020, è consentito l’accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all’aria aperta, con l’ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle linee guida del dipartimento per le politiche della famiglia di cui all’allegato 8; le Regioni e le Province Autonome possono stabilire una diversa data anticipata o posticipata a condizione che abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali».

 

COSA DICE L'ALLEGATO 8 

L'allegato 8 è quello che riguarda bambini e adolescenti. E fissa tre step per le riaperture.

1) a decorrere dal mese di maggio 2020, alla riapertura regolamentata di parchi e giardini pubblici per la loro possibile frequentazione da parte di bambini anche di età inferiore ai 3 anni ed adolescenti con genitori o adulti familiari, anche non parenti;

2) a decorrere dal 18 maggio 2020 e per il periodo estivo, alla realizzazione di attività organizzate per bambini di età superiore ai 3 anni ed adolescenti, con la presenza di operatori addetti alla loro conduzione, nel contesto di parchi e giardini, anche attraverso sperimentazioni innovative nell’orizzonte dell’outdoor education;

3) a decorrere dal mese di giugno 2020 e per il periodo estivo, alla realizzazione di progetti di attività ludico-ricreative – i centri estivi – per bambini di età superiore ai 3 anni ed adolescenti, con la presenza di operatori addetti alla loro conduzione, utilizzando le potenzialità di accoglienza di spazi per l’infanzia e delle scuole o altri ambienti similari.

 

IN SINTESI

Decreto e allegato sembrano chiudere alla riapertura degli asili nido, ovvero per la fascia 0-3. 

Dai 3 ai 17 anni vengono evidenziate diverse necessità

• Gruppi omogenei ristretti. Massimo 5 bambini ogni adulto per la scuola dell'infanzia, 7 dai 6 agli 11 anni, 10 dai 12 ai 17

• Necessità di curare l'igiene delle persone e degli ambienti

• Distanziamento sociale e uso delle mascherine

• Accesso contingentato e scaglionato negli orari con operazioni di triage (misurazione febbre, lavaggio mani)

• Necessità di sottoporre il progetto del servizio al proprio comune 

• Precedenza nell'accesso al servizio di disabili e nuclei familiari fragili. A seguire, valutazione degli impegni di lavoro dei genitori

 

 

I DUBBI

Diversi i dubbi che restano. Il decreto che parla di riapertura per le scuole «il 15 giugno», mentre l'allegato cita un generico «giugno».

Viene poi enfatizzata l'importanza dell'uso delle mascherine, quando i bambini fino ai sei anni sono esentati dall'obbligo.

Lascia spazio a molti dubbi anche l'invito a ricorrere a «operatori volontari», scelta che potrebbe portare a difficoltà burocratiche e contrasti con il personale dipendente.

In generale, come già evidenziato da più parti, va infine verificata la sostenibilità economica di queste misure.

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