<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Condividere l'esistenza con un compagno o una compagna fa bene alla mente.<a href="http://jnnp.bmj.com/content/early/2017/10/30/jnnp-2017-316274"> Uno studio dell'University College di Londra</a>, <a href="http://jnnp.bmj.com/content/early/2017/10/30/jnnp-2017-316274">pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry</a>, ha analizzato la relazione tra lo stato civile (spostato/convivente, single, divorziato o vedovo) e il rischio di sviluppare forme di demenza, riscontrando che le persone sposate o conviventi sono meno soggette a patologie neurodegenerative rispetto ai non sposati. Mentre i vedovi e i divorziati sono meno esposti alla demenza rispetto ai single. Se per chi è solo il rischio è del 42%, per le coppie divise da un lutto il rischio scende al 20%. Risultati a cui i ricercatori dell'UCL sono arrivati incrociando e sintetizzando 15 studi internazionali sul tema e oltre 800mila partecipanti da tutto il mondo (a cura di Marisa Labanca)

Il matrimonio fa bene alla mente, allontana il rischio di demenza

Condividere l'esistenza con un compagno o una compagna fa bene alla mente. Uno studio dell'University College di Londra, pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, ha analizzato la relazione tra lo stato civile (spostato/convivente, single, divorziato o vedovo) e il rischio di sviluppare forme di demenza, riscontrando che le persone sposate o conviventi sono meno soggette a patologie neurodegenerative rispetto ai non sposati. Mentre i vedovi e i divorziati sono meno esposti alla demenza rispetto ai single. Se per chi è solo il rischio è del 42%, per le coppie divise da un lutto il rischio scende al 20%. Risultati a cui i ricercatori dell'UCL sono arrivati incrociando e sintetizzando 15 studi internazionali sul tema e oltre 800mila partecipanti da tutto il mondo (a cura di Marisa Labanca)

Altri video