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L'intervista

Fieracavalli fa il «bis». Zaia a Casa Athesis: «Covid, nuovi limiti? No, l'unico limite è culturale. Lontani dal giallo, ma fare attenzione»

Luca Zaia a Casa Athesis
Luca Zaia a Casa Athesis
Luca Zaia a Casa Athesis - Fieracavalli 2021

Torna Fieracavalli, un'edizione speciale in questo 2021 promossa su due weekend che ha già riscosso uno straordinario successo. La scorsa settimana, infatti, la manifestazione dedicata al mondo equestre ha registrato un grandissimo afflusso di pubblico e di consensi sia da parte dei visitatori che degli operatori. Un format che si ripresenta anche questo finesettimana, a partire da oggi fino a domenica.

Presente anche Casa Athesis (padiglione 6, stand B6), punto di riferimento per incontri e interviste con le autorità e con gli esperti del settore, che oggi  ha ospitato  in diretta il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Il governatore, incalzato dalle domande del giornalista di Telearena Lucio Salgaro, ha parlato di Fieracavalli, lui che è un grande appassionato di questo splendido animale, nonché pregevole fantino, e ha poi toccato il tema dei contagi da Covid in Veneto e infine un accenno anche del suo libro in uscita (il 18 novembre) dal titolo «Ragioniamoci sopra».

LA DIRETTA:

Luca Zaia: «Il Veneto in questo momento è in zona bianca, se non si arresterà questa lenta e continua crescita di contagi che si traducono in lenta e continua crescita di ricoveri (oggi siamo al 4-5% di occupazione, al 15% si va in zona gialla), andremo anche noi in zona gialla e poi rossa. E di chi sarà la colpa? Di chi pensa di vivere come se il virus non esistesse, di chi ha abbassato la guardia, del singolo cittadino che in caso di assembramento non mette la mascherina. Noi siamo tornati a una situazione di quasi normalità semplicemente perché lò'84,7% dei veneti si è vaccinato. IO in intensiva ho l'83% dei ricoverati non vaccinati. Se oggi io potessi trasformare i non vaccinati in vaccinati, io oggi avrei gli ospedali praticamente vuoti, mi resterebbe il 20 per cento in terapia intensiva e il 40 per cento in area non critica. Siamo nell'ambito di una pandemia dei non vaccinati. Io non dico che è colpa loro, ma guardo i dati. Sono fortemente preoccupato perché  se ai non vaccinati ci aggiungiamo che si manifesta perché "non voglio vaccinarmi", perché "non voglio mettere la mascherina", "non voglio il green pass" la situazione diventa preoccupante e mi chiedo se ha un senso tutto questo protestare perché molti di quelli che protestano adesso sono quelli che a marzo-maggio 2020 protestavano per non portare la mascherina. Il problema è la mascherina, il vaccino o di tutt'altro genere»

OSPEDALI

«In area non critica abbiamo il 66 percento di ricoverati non vaccinati, ma quel 66 per cento rappresenta solo il 15 percento della popolazione, mentre il 44 per cento rappresenta l'85%della popolazione. Quindi il rischio per un vaccinato è davvero molto più basso che per  un vaccinato. Il dato calcolato in Veneto è che un vaccinato ha 6,8 volte in meno possibilità di contagiarsi e  ha 8,2 volte in meno di finire in ospedale di chi non è vaccinato. Nuovi limiti? No, il limite è solo culturale, capisco che non sia facile, ma dobbiamo metterci in testa che dobbiamo metterci  la mascherina. E la dimostrazione sta nel fatto che i medici che lavorano nei reparti Covid si infettano meno della popolazione normale»

CONFLITTO SOCIALE

«Da andrà tutto bene a quando tutti avevamo paura di morire della primavera del 2020, ad oggi che "il virus non esiste", "ci si può curare tutti a casa", "dittatura sociale". Il conflitto sociale nasce nelle famiglie, tra amici. E non può essere che il Covid sopravviva a se stesso come spaccatura sociale.  Io spero veramente in un intervento pacificatore. Cosa significa? Che se vai a manifestare, rispetti la libertà altrui, abbassi i toni  perché non c'è solo la violenza fisica c'è anche quella verbale e che anche i vaccinati non devono sentirsi degli eletti. Accompagnare un percorso di riavvicinamento, non possiamo pensare che il Pnnr risolva i problemi se siamo spaccati a metà»

TERZA DOSE

«Si parla tanto di questo vaccino, questo è il vaccino più testato della storia, in poco tempo e con un monitoraggio incredibile. Dobbiamo lavorare per la terza dose, dobbiamo dare informazione a tutti quei cittadini che hanno paura del vaccino. È fondamentale dire che abbiamo la possibilità di fare il vaccino e dobbiamo comunicare, visto che è stato autorizzato per gli over 40, e mi auguro che a livello nazionale si decidano a fare campagna di promozione pulita per spiegare cos'è il vaccino per contrastare le tante fake news che ci sono a riguardo»

LIBRO

«Non posso parlare del libro "Ragioniamoci sopra" fino all'uscita, il 18 novembre. Ma questa è una frase mia, Crozza ha "approfittato" di me! Crozza sta facendo una satira corretta, senza mai trascendere. Ha saputo utilizzare la satira per divulgare informazioni che per noi erano utili, anche estremizzando i concetti e penso che abbia dimostrato che può essere utile al gioco di squadra»

GIRO D'ITALIA

«Io potrei avere la cittadinanza onoraria a Verona con tutto quello che ho portato: la chiusura delle Olimpiadi, l'apertura delle Paraolimpiadi, una tappa con l'arrivo in arena e ora abbiamo realizzato due sogni in uno:  fare la chiusura del giro d'Italia in Arena (quinta volta nella storia) e fare la cronometro della Valpolicella, quindi quel giorno ci sarà il vincitore del Giro 2022 con la tappa a cronometro in una zona che voglio inserire nel patrimonio dell'umanità, stiamo già parlando di dossier per l'Unesco. La Valpolicella è la terra dell'Amarone che è il biglietto da visita al mondo, i veronesi devono essere orgogliosi di questo»

ELEZIONI

«Europeisti e sovranisti? Sono tutti europeisti. La costituzione ci dice che dobbiamo tutelare i cittadini, non è un atto di razzismo, ma il fatto che prima ti devi occupare dei tuoi cittadini, che sia nato qui da generazioni o che sia arrivato ieri. Non mi risulta ci siano progetti antieuropeisti o per uscire dall'Europa»

FIERACAVALLI

«Siamo alla fiera più grande al mondo, l'unico palcoscenico mondiale per il cavallo a 360 gradi, è economia e non è un caso che siamo in Veneto perché è la regione con più turisti in Italia ed è terra di allevamenti e abbiamo realizzato oltre 1.500 chilometri di ippovie. No, non ce l'ho più il cavallo, l'ultimo è morto nel novembre 2019, lo sto cercando ma il Covid mi ha azzoppato, per usare un termine ippico»

 

 

Giorgia Cozzolino