A Vinitaly Special Edition Casa Athesis ospita il talk intitolato Lo stato di salute del vino italiano e le sfide europee nel post pandemia.
Dialogano Paolo De Castro, della commissione agricoltura del parlamento europeo, e Denis Pantini, coordinatore Wine Monitor-Nomisma, intervistati dalla giornalista Francesca Lorandi.
LA SINTESI DEL DIBATTITO
Denis Pantini: «La crescita alla quale stiamo assistendo non è solo un rimbalzo rispetto al 2020, ma rappresenta una crescita anche rispetto al 2019 Il vino è la prima filiera italiana per quanto riguarda il rating e la seconda a livello europeo dopo la Francia: negli anni abbiamo comunque recuperato rispetto ai francesi, ma siamo indietro sul posizionamento di prezzo. Se andiamo a vedere il 2019, la ripresa è maggiore per noi rispetto ai francesi L'e-commerce, così come la grande distribuzione, è cresciuto molto durante la pandemia ed è una tendenza che sembra continuare. 20 aziende fanno il 40% dell'export italiano, le azione piccole sono quelle che hanno subito di più gli effetti della pandemia. Le potenzialità del vino italiano nel mondo sono enormi».
Paolo De Castro: «A novembre ci sarà il voto finale per la riforma della Pac, con i piani strategici, il regolamento sulle nuove ocm (compresa l'organizzazione comune sul mercato vitivinicolo), risorse economiche e strumenti di aggregazione garantiti almeno fino al 2027 Sulla denominazione Prosek il pericolo è di creare un precedente per il quale altri paesi potrebbero pensare denominazioni simili a quelle italiane per creare confusione nel consumatore. Siamo fiduciosi di vincere questa battaglia, alla quale comunque va dato il giusto peso: non ci sono pericoli per il Prosecco italiano C'è una crescita della maturazione culturale dei nostri produttori, ma va implementata la capacità di lavorare assieme, come fanno altri comparti dell'agroalimentare».