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Roberto "Apo" Ambrosi

Se sono vivo lo devo a un dono

Roberto “Apo” Ambrosi sarà uno dei protagonisti della “Diretta del cuore”
Roberto “Apo” Ambrosi sarà uno dei protagonisti della “Diretta del cuore”
Roberto “Apo” Ambrosi sarà uno dei protagonisti della “Diretta del cuore”
Roberto “Apo” Ambrosi sarà uno dei protagonisti della “Diretta del cuore”

Cantante, cantautore, artista; uomo eclettico e genuino. Anche Roberto “Apo” Ambrosi sarà tra i protagonisti dell’evento a scopo benefico “Insieme per la vita”, in particolare della “Diretta del cuore”, la maratona televisiva che andrà in programma domenica 8 dicembre su Tva. «Partecipare a questa speciale manifestazione, come musicista o in qualsiasi altra veste artistica, è un’occasione di fare del bene - afferma il noto artista vicentino -. Nel mio personale caso poi, questa riveste senz’altro una doppia valenza, dal momento che sono ancora in vita proprio grazie al contributo di una donazione». Al cantante originario di Marostica sette anni fa viene infatti diagnosticata una forma tumorale che lo colpisce al fegato. Il trapianto da donatore, con l’operazione che viene effettuata con successo all’ospedale di Padova, è stata la soluzione che gli ha permesso di guarire. E quello che è accaduto, lungi da abbatterlo, gli ha dato invece una nuova linfa che lo ha spinto a continuare a tenere concerti e a pubblicare le sue canzoni, con l’obiettivo primario che è ora diventato quello di fare beneficenza. In questa finalità, ha trovato il supporto degli amici cantanti conosciuti durante la sua lunga carriera, ma anche al di fuori della cerchia degli artisti, a cominciare, per citarne soltanto alcuni, da Claudio Pasqualin, Paolo Rossi, Don Backy. Roberto Ambrosi, che nasce proprio a Marostica, già nel 1976, ad appena vent’anni, decide di trasferirsi a Roma dall’amico regista Toni De Gregorio per seguire la sua principale passione, che è la musica. Dopo avere praticato una serie di lavori saltuari e perseverato nel perseguire il suo obiettivo, conosce il futuro imitatore televisivo Gigi Sabani con cui, agli esordi di carriera, formerà un duo che per un paio di anni girerà in tournée in lungo e in largo per l’Italia. In quello stesso periodo conosce anche il cantautore e attore Don Backy, con cui stabilisce un’amicizia che è tutt’ora viva, e da cui arriverà una fondamentale collaborazione che caratterizzerà in modo notevole il percorso di formazione e di perfezionamento culturale e artistico del cantante vicentino, ormai conosciuto dal pubblico con il suo nome d’arte, “Apo”. Nel 1981 avviene un ulteriore e importante incontro, con Claudio Mattone e Franco Migliacci, e arriva la proposta e la firma di un prestigioso contratto con la famosa casa discografica Ricordi e, soltanto per una serie di incredibili circostanze, non riesce a entrare nel giro della musica che conta all’epoca. Artista di natura poliedrica, recita a teatro al fianco di Enzo Cerusico e di Peppino Mazzullo (la voce a Topo Gigio allo Zecchino d’Oro), nella fortunata commedia musicale “Pinocchio” interpretando il personaggio di Mangiafuoco che resterà a lungo nella memoria del pubblico che ha assistito alle varie rappresentazioni. Nel 1986, per volere dello scomparso senatore Franco Evangelisti, riceve l’incarico di responsabile nazionale per il settore musicale delle Feste dell’amicizia, un ruolo che ha ricoperto fino al 1990, l’anno in cui, con la moglie Bruna e il piccolo figlio Lorenzo, farà ritorno a Marostica per stabilirsi in maniera definitiva nel suo paese natio dove ha dato avvio a una rinomata quanto apprezzata attività nel settore eno-gastronomico che affaccia sulla celebre piazza degli Scacchi, vanto, assieme al Castello, della Città. La musica rimane però sempre una costante nell’animo di Apo, che continua a dedicare il suo tempo libero ad alimentare questa inesauribile passione.

Matteo Guarda