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Il commento di Allegrini

«Il vino? Un ponte fra le culture»

Il commento di Allegrini
Il vino come un ponte tra le culture
Il vino come un ponte tra le culture
Il vino come un ponte tra le culture
Il vino come un ponte tra le culture

“Il vino deve essere un ponte tra le culture. Dobbiamo aprirci al mondo e alle differenze, come arricchimento per noi e per i nostri clienti, soprattutto in un momento difficile come questo per il nostro Paese. Dobbiamo riuscire ad attrarre le persone grazie all’amore per il vino, ma anche raccontando e facendo vivere l’esperienza delle bellezze italiane”. Così Marilisa Allegrini commenta il 53esimo Vinitaly, che il Gruppo Allegrini ha dedicato al Giappone, come simbolo di un mercato con ampi margini di crescita e di incontro tra mondi diversi, Occidente e Oriente.

“Amiamo il Giappone – racconta Marilisa Allegrini –, un Paese che ha una cultura culinaria diversa dalla nostra, ma anche molte analogie. Mentre altri mercati stanno vivendo un momento interlocutorio, il Giappone rappresenta un punto di riferimento per le nostre esportazioni, che oggi riguardano oltre 80 Paesi nel mondo. Recepisce bene i nostri vini e ci lascia sperare in nuove soddisfazioni”.

 

Villa Della Torre Allegrini, sede di rappresentanza dell’azienda, è stata trasformata per le ormai tradizionali cene di gala in un angolo di Giappone, fatto di alberi in fiore e suggestioni orientali, con i ritmi e le percussioni di Masayuki Sakamoto. Cene di gala che hanno avuto quest’anno la firma di Carlo Cracco. “Quella con Allegrini – ha raccontato lo chef - è una collaborazione ormai avviata, che spero ci porterà a nuovi progetti comuni in futuro”. I diversi menu proposti da Cracco hanno esplorato i punti di incontro tra cucina tradizionale e Giappone, a cui Allegrini ha deciso di dedicare anche la nuova Limited Edition de La Grola, affidata all’artista Hiroyuki Masuyama. Un racconto di 24 ore, riassunto in un’immagine scomposta in pixel, del vigneto acquistato esattamente 40 anni fa da Giovanni Allegrini.

 

La Grola è stata poi protagonista di una verticale di sette annate, condotta da Franco Allegrini, che ha ripercorso a ritroso la storia di uno dei vini più rappresentativi della Valpolicella, fino all’annata 1997, giudicata “sorprendente” dai degustatori.

 

Allegrini ha partecipato invece con il millesimo 2000 al viaggio nelle annate più prestigiose dell’Amarone assieme alle Famiglie Storiche, che compiono nel 2019 dieci anni. L’annata 2013 è stata proposta ai winelovers ad Opera Wine, anteprima della 53esima edizione di Vinitaly.