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Il bilancio finale

Vinitaly, «125.000
presenze, crescono
i compratori esteri»

Dal centro multimediale Athesis
Da sinistra Danese, Mantovani e Montan
Da sinistra Danese, Mantovani e Montan
Il bilancio finale del Vinitaly

Dal centro multimediale Athesis il bilancio dell'edizione numero 53 di Vinitaly.

Nel forum condotto da Mario Puliero e Maurizio Cattaneo sono intervenuti per Veronafiere il presidente Maurizio Danese e il direttore Giovanni Mantovani. Dialoga con loro l'amministratore delegato di Athesis Matteo Montan.

 

I DATI E IL COMMENTO

Danese: «Abbiamo rispettato i nostri obiettivi, quello di portare il business in fiera e i wine lovers in città. Abbiamo raggiunto le 125.000 presenze, sempre in un ottica di "decrescita controllata". C'è stata una crescita di buyers stranieri, 33.000, il 26% visitatori. Apriremo un punto permanente in Cina, con un evento a giugno 2020».

Mantovani: «Ci arriva un riscontro positivo dai protagonisti, con un evento ordinato e ben gestito, sotto ogni punto di vista. Gli operatori sono stati tanti (circa il tre per cento in più) e hanno concluso tanti affari. E il mercato Italia è tornato a crescere. Così come fanno registrare il segno più i buyer da Cina, Regno Unito Stati Uniti, Germania, Canada e Giappone. Sarebbe stato quasi da invitare anche Trump... . Vinitaly and the City chiude con 70.000 presenze più quelle di Bardolino, Soave e Valeggio che hanno fatto oltre 10.000 presenze».

Montan: «La nostra presenza è andata al di sopra delle aspettative. Abbiamo fatto una sorta di Vinitaly nel Vinitaly, una casa Athesis che è stata un magnete e un servizio per VeronaFiere, che ringrazio. Voglio ringraziare tutti per la realizzazione di questo centro multimediale, è stato uno sforzo straordinario e voglio ringraziare tutto il team. Questa città ha un grande potenziale che va sviluppato».

Riccardo Verzè